Telefono Verde AIDS e IST: alcuni dati

il servizio telefonico è integrato da quello del sito uniti contro l'aids

Risulta evidente come negli anni la quota di utenti di sesso femminile che richiedono informazioni rimane marginale, ipotizzando l'utilizzo di altre vie per cercare informazioni.

data di pubblicazione:

3 Gennaio 2025

Sul sito dell’ISS (Istituto Superiore di Sanita) è possibile visionare la relazione del lavoro svolto dal Telefono Verde AIDS e IST 800 861061 (TV AIDS e IST). Si tratta di un servizio istituzionale anonimo e gratuito che è strutturato in un modello operativo comunicativo-relazionale, secondo alcune competenze di base del counselling.

Alcuni dati: negli oltre 37 anni di attività gli esperti hanno risposto a 840.061 telefonate, per il 76,2% pervenute da persone di sesso maschile. L’età mediana di chi accede al TV AIDS e IST è di 30 anni. Nel corso del tempo è stato osservato un decremento progressivo delle telefonate pervenute; nello specifico, dalle donne e dai giovani di età inferiore a 25 anni. All’opposto è stato registrato un incremento delle telefonate di persone con un’età superiore ai 49 anni. Nel 57,4% delle telefonate le persone-utenti hanno affermato di aver avuto rapporti eterosessuali. Nel 40,9% delle telefonate emerge che il test HIV non è mai stato eseguito.

Sono stati forniti anche dati relativi alla settimana che comprendeva il 1° dicembre, la Giornata Mondiale di Lotta contro l’AIDS. In questi giorni sono pervenute 138 telefonate al TV AIDS e IST, per lo più da parte di utenti di genere maschile (87%).

“Le persone utenti hanno riferito principalmente la pratica di rapporti sessuali eterosessuali (52,2 %) e nel 13% rapporti sessuali di uomini con uomini. Nel 33,3% dei casi il motivo della telefonata non è riferito a rapporti sessuali, ma più spesso riguarda persone che telefonano per timori infondati oppure chiedono informazioni per una terza persona . L’1,5% degli interventi telefonici ha riguardato persone che vivono con l’HIV. Tra i quesiti richiesti dagli utenti sono risultati più frequenti le modalità di trasmissione dell’HIV e delle altre IST (46,7 %) e le informazioni sui test diagnostici (26,5%), nel 14,2% delle telefonate l’attenzione è rivolta agli aspetti psicologici e sociali, mentre nel 5% degli interventi telefonici emerge la presenza di disinformazione sulle vie di trasmissione delle infezioni”.

Risulta evidente come negli anni la quota di utenti di sesso femminile che richiedono informazioni rimane marginale, ipotizzando l’utilizzo di altre vie per cercare informazioni.

Il telefono verde dal 2013 è stato integrato dal lavoro svolto dal sito www.uniticontrolaids.it. Sito che non solo permette di ampliare la quantità di informazioni a disposizione degli utenti, ma anche di raggiungere fasce di popolazione diverse da quelle che utilizzano il servizio telefonico.

Nell’ultimo anno le pagine più visitate del sito Uniti contro l’AIDS sono state:

  • Dove fare il test
  • Quali sono i test
  • Profilassi post-esposizione per l’HIV (PEP)
  • HIV e altre infezioni sessualmente trasmesse
  • Gli effetti collaterali nella terapia contro l’HIV

Il servizio telefonico dal 2012 fornisce anche chiarimenti e indicazioni di natura legale in materia di diritto alla salute, accesso alle cure e contrasto allo stigma e alla discriminazione.

Rispetto a questo ambito le domande “(…) hanno per lo più riguardato aspetti di tutela legale su tematiche connesse all’HIV e all’AIDS, specie con riferimento alle implicazioni in ambito lavorativo. Sono state inoltre rilevate, in un’elevata percentuale di colloqui, tematiche concernenti la violazione della privacy in ambito sanitario, nonché aspetti relativi a previdenza e assistenza, invalidità civile, pensioni e permessi ex Legge n. 104/1992″.

L’attività del servizio legale disegna un quadro nel quale è dato osservare che, a fronte dei notevoli miglioramenti ottenuti sotto il profilo della sopravvivenza e della qualità della vita per le persone che vivono con HIV, come conseguenza delle sempre più avanzate terapie disponibili, non corrisponde un avanzamento sotto il profilo dell’integrazione e dell’inclusione di queste persone nel tessuto sociale. Ancora permangono, infatti, sacche di stigma e di immotivata paura legata ai vecchi pregiudizi riguardanti l’infezione e chi ne è coinvolto (Aids, lotta allo stigma – ISS)”.

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