Un’estensione del registro delle esclusioni dal gioco d’azzardo potrebbe, nel rispetto della privacy individuale, aiutare i giocatori con dipendenza a ridurre la frequenza del gioco. Sulla base di una nuova ricerca dell’Università di Tor Vergata, si propone un’estensione delle attuali regole, limitate al gioco d’azzardo online.
“Dopo il primo significativo studio sul settore del gioco pubblico in Italia, dell’anno scorso, il Dipartimento di Scienze cliniche e Medicina traslazionale dell’Università Tor Vergata ha presentato questa mattina a Roma i dati di ‘Strategia di esclusione dal gioco fisico‘, una misura preventiva mirata a proteggere i giocatori a rischio di sviluppare problemi legati al gioco patologico. Si tratta di un ulteriore passo avanti rispetto al precedente lavoro che aveva già delineato la necessità di un Registro unico delle esclusioni (Rue) per tutte le forme di gioco, non limitandosi a quello online.
(…) Un aspetto centrale della ricerca è l’importanza della scelta volontaria di autoesclusione da parte del giocatore, non solo protegge i giocatori vulnerabili, ma per abilitare anche l’utilizzo dei loro dati personali per il monitoraggio e l’invio di avvisi. Le tecnologie mobili come smartphone e tablet o accessi web possono giocare un ruolo chiave permettendo un controllo continuo e discreto, con l’obiettivo di garantire un gioco più sicuro e consapevole. Questi sistemi possono gestire i dati personali in modo sicuro, stabilendo lo stato di autoesclusione dei giocatori in tempo reale.
“L’ampliamento del sistema dell’autoesclusione al gioco fisico – sottolinea Cristiano Iurilli, responsabile Area legale del Gruppo ricerche diritti e salute del giocatore-consumatore – deve considerarsi un passo fondamentale per implementare una adeguata strategia volta a prevenire ed intercettare per tempo eventuali problematiche di gioco patologico o problematico. Con questa ricerca non solo l’Università di Tor Vergata vuole offrire al legislatore e al regolatore strumenti concreti per una revisione dell’attuale sistema di autoesclusione, oggi limitato al gioco online, ma si propone quale Osservatorio nazionale sull’autoesclusione per monitorare, nel continuum, il fenomeno e dunque offrire validi strumenti conoscitivi, interpretativi ed applicativi allo Stato, ai giocatori ed ai concessionari”.
(…) In sintesi, lo studio propone un quadro normativo-regolatorio che definisce i principali aspetti funzionali della strategia di esclusione, sottolineando l’importanza della comunicazione e dell’informazione al consumatore.
“L’introduzione di misure di autoesclusione nel gioco fisico – rimarca Elisabetta Poso, direttrice dell’Ufficio Adì di Adm – rappresenterebbe una importante opportunità nell’ottica della prevenzione e riduzione del gioco compulsivo e patologico. L’Agenzia ha estremo interesse ad approfondirne la fattibilità e gli impatti. Tra le interessanti soluzioni scaturite dallo studio che viene oggi presentato, emerge che l’impiego della tecnologia, unito alla rigorosa protezione dei dati personali, potrebbe consentire l’introduzione dell’autoesclusione nel gioco fisico contemperando insieme l’esigenza di tutela della salute per i giocatori problematici con la possibilità, consentita alla generalità dei giocatori, di praticare il gioco come forma di intrattenimento fisiologica e consapevole. Infine, una più efficace strategia di comunicazione sarebbe sicuramente importante ai fini di una maggiore conoscenza dell’esistenza di questo utile strumento, presente nel gioco a distanza già da anni, e ne rafforzerebbe la diffusione e l’efficacia”.
Come ricorda Mario Lollobrigida, direttore Giochi di Adm, “tra i principi dell’articolo 15 della legge 111 del 2023, vi è quello del rafforzamento dei meccanismi di autoesclusione dal gioco, anche sulla base di un registro nazionale al quale possono iscriversi i soggetti che chiedono di essere esclusi dalla partecipazione in qualsiasi forma ai giochi con vincita in denaro.
L’autoesclusione deve svolgere un ruolo importante nella prevenzione dei disturbi da gioco d’azzardo assumendo un ruolo fondamentale nella promozione del gioco d’azzardo consapevole. Già ora, per il gioco online costituisce un importante presidio di sicurezza per i giocatori. Per i concessionari – conclude Lollobrigida – regole forti in tema di autoesclusione anche sul gioco fisico potranno divenire un obbligo legale costituendo ancor prima una precisa scelta etica. L’Agenzia apprezza le proposte scaturite dalla ricerca sottolineando l’importanza dell’informazione degli utenti e la necessità di strumenti semplici che si concilino con l’esigenza di garantire comunque la sfera di privacy dei giocatori”.