Giornata internazionale contro il consumo e il traffico illecito di droga

In Italia si registra un aumento dell'utenza dei SerD, dei pronto soccorso e delle comunità terapeutiche

aumenta la disponibilità di cocaina, dell'utilizzo di cannabinoidi sintetici, dell'uso di psicofarmaci, di nuove sostanze psicoattive di cui 29 segnalate per la prima volta in Italia, oltre ad un aumento della purezza di alcune sostanze come il crack

data di pubblicazione:

26 Giugno 2024

Ieri, martedì 25 giugno, il Governo ha presentato la Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia, riferita all’anno 2023. Relazione presentata alla vigilia della Giornata internazionale contro il consumo e il traffico illecito di droga. Nell’occasione riportiamo un intervento di Silvia Codeluppi, Direttrice del programma Dipendenze patologiche dell’AUSL di Parma.

La Direttrice ricorda che per l’ONU “(…) l’uso e la dipendenza dalla droga non dovrebbero essere trattati come una questione penale, ma come una questione sanitaria da affrontare attraverso misure basate sui diritti, tra cui l’educazione sanitaria pubblica, la fornitura di trattamenti di salute mentale, assistenza e sostegno, riabilitazione e programmi di reinserimento sociale”.

Relativamente alla Relazione annuale al Parlamento i fattori principali che emergono “(…) evidenziano un aumento della disponibilità di cocaina, dell’utilizzo di cannabinoidi sintetici, dell’uso di psicofarmaci, di nuove sostanze psicoattive di cui 29 segnalate per la prima volta in Italia e un aumento della purezza di alcune sostanze come il crack.

Oltre a questi elementi si registra anche “(…)  un maggior numero di richieste di cura per cocaina rispetto a quella per oppiacei. Inoltre, i dati mostrano che l’accesso alle cure non sono motivate esclusivamente dallo sviluppo di quadri di dipendenza vera e propria, ma anche in relazione a quadri di abuso, a cui seguono problematiche significative in ambito psicopatologico, comportamentale, legale, sociale.”

I soggetti che Codeluppi vede più a rischio in questo contesto attuale sono gli adolescenti, in cui il consumo più che come valenza trasgressiva appare come tentativo di omologarsi, per “starci dentro”.

Un contesto, quello del consumo di droghein continuo movimento, dove i modelli di consumo appaiono sempre più complessi, di poli utilizzo che si associa talora a dipendenze comportamentali (gioco d’azzardo, internet, sesso). Per affrontare tutto questo è quindi necessario sviluppare “(…) interventi differenziati, a partire dalla promozione della salute e prevenzione, fino ai trattamenti specialistici di cura e riabilitazione con una prospettiva ampia e di elevata accessibilità.

A livello locale, i target degli interventi di prevenzione sono in particolare i ragazzi, essendo  il consumo di sostanze un fenomeno che appare in genere nell’adolescenza, ma anche le famiglie, la scuola, la comunità, i luoghi di lavoro e l’ambito sanitario.

Per quanto riguarda il lavoro specialistico di cura e riabilitazione la Direttrice ribadisce il fatto che “(…) stigma e discriminazione condizionano l’accesso ai servizi, ritardando la richiesta di cura, e costituiscono degli ostacoli ai diritti di cittadinanza delle persone. L’accesso agli interventi riabilitativi non deve essere subordinato alla condizione di astensione dalle sostanze (drug free) ma deve essere inteso come una parte integrante del progetto di cura, con obiettivi realistici concordati con la persona sugli assi portanti della casa, della formazione e del lavoro, della socialità e del reddito. Il ritardo nella realizzazione di programmi di riabilitazione favorisce lo sviluppo di marginalità sociale, demotivazione, povertà, comportamenti antisociali e illegalità.

Codeluppi conclude sottolineando anche l’importanza del lavoro di Riduzione del danno come “(…) modalità non giudicante e che restituisce piena dignità alle persone che usano droghe.”

 

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