ripercorrere la storia per comprendere la situazione attuale del consumo di oppiacei negli USA

una mostra ripercorre l'arrivo dell'oppio negli USA

Partendo da una ricognizione storica, l’esposizione invita a riflettere su una piaga – che è duplice: la criminalità legata al commercio illecito di oppio; le ricadute sul sistema sanitario della dipendenza da droghe – che affligge l’America contemporanea.

data di pubblicazione:

8 Aprile 2024

Indagare il tema della dipendenza da oppiacei. E’ quello che si propone una mostra dal titolo Objects of Addiction: Opium Empire and the Chinese art trade, visitabile presso l’ Harvard Art Museums di Cambridge, Massachusetts. Un tema quanto mai attuale negli USA e che inizia con il commercio dell’oppio nel XIX Secolo.

Partendo da una ricognizione storica, l’esposizione invita a riflettere su una piaga – che è duplice: la criminalità legata al commercio illecito di oppio; le ricadute sul sistema sanitario della dipendenza da droghe – che affligge l’America contemporanea.”

Lo scelta di fare la mostra nel Massachusetts forse non è casuale: i due terzi dei 107.000 decessi dello scorso anno per overdose da abuso di oppiacei è avvenuta in questo stato. Stando alle stime almeno tre milioni di americani hanno consumato oppiacei nel corso della loro vita.

Per la curatrice della mostra “è utile usare la storia come lente d’ingrandimento per il presente: il tema delle industrie farmaceutiche e dello sfruttamento delle persone vulnerabili è una condizione che si ripete nel corso della storia. La mostra è il risultato di una collaborazione tra studenti, docenti, medici e professionisti della sanità pubblica che hanno lavorato con il gruppo di studenti dell’Harvard College Overdose Prevention and Education e i membri della comunità”.

Attraverso documenti, oggetti d’uso e opere d’arte, la mostra intende ripercorre la strada che ha portato l’oppio in America e alla situazione attuale, partendo dalla Cina che all’inizio del 900′ stava passando un’epidemia da oppio che coinvolgeva il 10% della popolazione. La mostra comprende anche laboratori e tavole rotonde aperte al pubblico, con l’intento di sensibilizzare sul tema e sulla destigmatizzazione dei consumatori, anche attraverso la distribuzione di Narcan sotto forma di spray nasale.

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