I dati del Rapporto Tossicodipendenze 2022

i nuovi utenti risultano più giovani con un’età media di 35,9 anni rispetto ai 43,4 degli utenti già in carico o rientrati.

I servizi in Italia hanno assistito complessivamente 129.259 soggetti dipendenti da sostanze (su un totale di 242.373 contatti) di cui 17.497 sono nuovi utenti (13,5%) e 111.762 sono soggetti già in carico o rientrati dagli anni precedenti (86,5%).

data di pubblicazione:

21 Febbraio 2024

Sul sito del Ministero della Salute è possibile leggere l’ultimo Rapporto Tossicodipendenze – Analisi dei dati del Sistema Informativo Nazionale delle Dipendenze riferito all’anno 2022.  Il Rapporto SIND tossicodipendenze illustra nel dettaglio i principali dati sull’utenza, le attività e il personale dei servizi pubblici per le dipendenze patologiche in Italia.
La rilevazione – istituita dal decreto del Ministro della salute dell’11 giugno 2010 – costituisce a livello nazionale la più ricca fonte di informazioni inerenti gli interventi sanitari e socio-sanitari erogati da operatori afferenti al SSN, nell’ambito dell’assistenza rivolta a persone dipendenti da sostanze stupefacenti o psicotrope.
Scopo del rapporto è “(…) offrire un prezioso strumento conoscitivo per i diversi soggetti istituzionali responsabili della definizione ed attuazione delle politiche sanitarie del settore dipendenze, per gli operatori e per i cittadini utenti del Servizio.” Sanitario Nazionale.
Di seguito alcuni dati e risultati del Rapporto, in sintesi: In Italia sono operativi 573 Servizi pubblici per le Dipendenze (Ser.D), in cui lavorano 5.987 persone, suddivise tra infermieri (31,5% del totale) medici (20,7%), psicologi (14,7%), assistenti sociali (13,5%), educatori professionali (10,3%) e dagli OTA/OSS con il 2,1%.
I servizi in Italia hanno assistito complessivamente 129.259 soggetti dipendenti da sostanze (su un totale di 242.373 contatti) di cui 17.497 sono nuovi utenti (13,5%) e 111.762 sono soggetti già in carico o rientrati dagli anni precedenti (86,5%).
Per quanto riguarda le caratteristiche socio anagrafiche delle persone in carico, la maggior parte è rappresentata da uomini (86%) e la nazionalità italiana è quella prevalente (91,4%).
L’età media conferma che i nuovi utenti risultano più giovani con un’età media di 35,9
anni rispetto ai 43,4 degli utenti già in carico o rientrati.
In riferimento alla condizione abitativa (con chi vivono) la maggior parte degli utenti maschi vive con la famiglia di origine (27,8%), mentre coloro che hanno figli vivono con loro in circa il 45,9% dei casi. Per quanto riguardo il luogo dove l’utente vive, il 62,1% ha una fissa dimora (58,7% nei nuovi utenti; 62,7% negli utenti già in carico); per il 28,4% degli utenti totali il dato è non noto o non rilevato.
Rispetto al lavoro il il 34,6% delle persone già in carico e il 30,7% dei nuovi utenti dichiara di avere una occupazione stabile e, rispettivamente, il 9,3% e il 9,8% una occupazione saltuaria. Le persone disoccupate sono il 29,8% negli utenti già in carico e il 25,6% nei nuovi utenti.

Alcuni dati sulla domanda di trattamento rispetto la sostanza d’abuso.
L’eroina rimane la sostanza primaria più usata dall’insieme degli utenti in trattamento, ma con delle differenze sostanziali tra i nuovi utenti e le persone già in carico o rientrate. I primi la utilizzano come sostanza primaria per il 34,6%, mentre i secondi sono quasi il doppio (67,4%), confermando però una diminuzione in atto da anni sul totale. Proporzione diversa si assiste invece per la cocaina: i nuovi utenti la usano come sostanza primaria d’abuso nel 38,5% dei casi, mentre per gli utenti già noti tale dato è pari al 22,4% (24,5% nei pazienti totali). L’accesso ai servizi per uso primario di cannabis riguarda circa il 24,8% dei nuovi utenti e il 9,1% dei pazienti già in carico ai servizi dagli anni precedenti (11,2% dei pazienti totali).

Rispetto alle modalità di assunzione l’analisi dei dati della sostanza di uso primario mostra che i pazienti già in carico utilizzano la sostanza prevalentemente per via iniettiva (30,7%) o fumata/inalata (37,5%). Nei nuovi utenti quasi il 49% (48,9%) fuma o inala la sostanza mentre la percentuale di coloro che usano la via iniettiva scende al 12,9%. In entrambe le categorie di utenti una quota assume la sostanza sniffandola (nuovi 20,4%; già in carico 14,6%).

Tra i nuovi utenti l’uso per via iniettiva è dichiarato dal 37,7% degli eroinomani e dall’1,4% dei cocainomani, mentre tra gli utenti già noti ai servizi tale modalità di assunzione interessa il 45,7% degli eroinomani ed il 3,4% dei cocainomani.” Altro dato significativo riguarda il tempo trascorso dalla prima assunzione iniettiva:  si nota che per la maggior parte la prima assunzione iniettiva risale ad almeno dieci anni prima, soprattutto per gli utenti già in carico (88,0%).

Infine per quanto riguarda le modalità di accesso ai servizi i dati mostrano “(…) che i pazienti già conosciuti richiedono il trattamento prevalentemente in modo autonomo o attraverso familiari e amici (67,6% dei casi) mentre i nuovi utenti giungono in maniera differenziata: il 45,7% per accesso diretto o su richiesta dei familiari/amici, il 7,4% per invio dell’autorità giudiziaria, per invio da altri servizi per le dipendenze (8,6%) o da altri servizi sanitari (9,1%).

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