Droghe, farmaci e alimenti come interagiscono tra di loro? Lo possiamo scoprire leggendo un contributo scientifico sul numero di dicembre 2023 della rivista Mission, ITALIAN QUARTERLY JOURNAL OF ADDICTION. Purtroppo chi usa droghe spesso tende a utilizzare più sostanze contemporaneamente, senza rendersi conto degli effetti indesiderati e pericolosi che possono provocare.
Tra queste sostanze possono esserci anche gli alimenti. “Alcune molecole alimentari, infatti, possono interagire con alcune componenti della droga, alterandone l’efficacia in senso positivo o negativo e generando effetti diversi. Pur essendo indispensabile, per provocare gli effetti psicotropi, l’assunzione di droga in senso lato, esistono fattori interferenti, spesso di origine alimentare che possono modificare in entrambi i sensi gli effetti che il principio attivo normalmente induce nel soggetto che lo usa.” Un tipo di interazioni queste che sono spesso sottovalutate perché si pensa che la concentrazione delle molecole che interagiscono con le droghe sia troppo bassa. Una convinzione errata per gli autori dell’articolo.
Ma partiamo dalle interazioni droga – droga che sono quelle maggiormente conosciute. Interazioni che possono essere molto pericolose e in alcuni casi letali, anche a causa delle sostanze di taglio che vengono utilizzate. Interazioni spesso praticate a scopo ricreativo, come quella tra alcol e cocaina. Queste usate insieme, per potenziare il loro effetto, producono una terza sostanza, il cocaetilene, che ha effetti più potenti ed euforizzanti di quelli di alcol o cocaina presi da soli. L’aspetto negativo è che questa “(…) associazione sia più cardiotossica e possa comportare un aumento di 18-25 volte del rischio di morte immediata. Altre due associazioni comuni sono quella tra alcol e cannabis, che ha come risultato un maggior assorbimento del THC nel plasma sanguigno e quella tra alcol e oppiacei, più pericolosa, che può portare alla morte attraverso il rallentamento del ritmo respiratorio provocato dalle due sostanze insieme.
Attenzione particolare per l’associazione alcool e ketamina: sono due sostanze che agiscono contemporaneamente sulle aree celebrali che hanno il controllo ed il coordinamento dei movimenti creando una potente atassia con forti rischi di vomito e perdita di coscienza. Sempre alcol, ma stavolta in interazione con anfetamine e matanfetamine. Associazione potenzialmente molto pericolosa a seconda della dose di alcol assunta.
Per quanto riguarda la pericolosità sicuramente l’associazione tra eroina e cocaina è da segnalare. Si tratta dello “(…) “speedball”, il cui scopo è tecnicamente combinare gli effetti delle due droghe in modo da provocare un hight più forte e controbilanciare gli effetti avversi combinando un eccitante con un calmante. Purtroppo però non si tiene conto che l’uso simultaneo di eroina ad attività cardio deprimente si scontra con gli effetti vaso costrittivi ipertensivi e tachicardici della cocaina, con predominanza temporale della depressione eroinica. Tutto questo comporta che alla dissoluzione dell’effetto cocainico si potenzia l’effetto morfinico, con netta e pericolosa depressione respiratoria.”
Altre associazioni tra droghe di cui si fa cenno sono: DMT e Funghi psicadelici, funghi e MDMA, funghi e mescalina, ketamina e cannabis, MDMA e THC.
Ed è proprio dalla cannabis che l’articolo riparte per raccontare l’associazione con alcuni alimenti. La prima associazione descritta è con quelli che contengono mircene (un monoterpene), sostanza contenuta nella stessa cannabis, ma anche nel mango e nel timo tra gli altri. “Si pensa che il mircene possa incrementare la capacità del THC di attraversare la barriera ematoencefalica, riducendo fino a 5 secondi il tempo necessario (Russo, 2011). Sebbene ciò non sia stato dimostrato, si è però osservato che differenti livelli di mircene nella cannabis producono sballi altrettanto diversificati.”
La seconda associazione è quella tra cannabis e cioccolato, che viene descritta come qualcosa che va oltre la fame chimica. Sembra che la capacità del cioccolato nero di aumentare i livelli di anandamide nell’organismo renda lo sballo più rilassante, inducendo sensazioni più gradevoli e rilassate.
La terza associazione con la cannabis è quella praticata con l’alcol, che in questo caso viene comunque considerato droga. Qui “(…) l’etanolo accresce in ampia misura l’assorbimento del THC. Il plasma sanguigno prelevato da persone che hanno consumato cannabis dopo aver bevuto alcol contiene una quantità di THC significativamente maggiore rispetto a chi non ha bevuto. Sebbene molte persone apprezzino questa combinazione, è sempre bene procedere con cautela quando si combinano delle droghe fra loro, specialmente quando l’intenzione è quella di esaltarne i rispettivi effetti.
Se le interazioni tra cannabis e alimenti non tendono a modificare l’esperienza in modo profondo, lo stesso non si può dire di quelle tra allucinogeni e alimenti. E’ il caso della pianta Banisteriopsis caapi, che viene utilizzata per preparare una bevanda molto diffusa in alcune culture dell’America Centrale e Meridionale. Questa pianta fa parte di un mix di ingredienti, che, combinati insieme, generano una particolare reazione chimica.
“Questa pianta contiene un inibitore delle monoamino ossidasi (IMAO), il quale agevola gli effetti della Psychotria viridis, l’altro ingrediente presente nella bevanda. Se assunta da sola, la Psychotria viridis viene scomposta immediatamente dagli enzimi monoamino ossidasi e non produce alcun effetto. Quindi, l’IMAO della Banisteriopsis caapi permette alle molecole della Psychotria viridis di interagire con il nostro corpo e la nostra mente.”
In natura ci sono alimenti che possono agire come gli IMAO, incrementando la concentrazione di certe droghe nel sangue, come nel caso del pompelmo, che può “(…) intensificare gli effetti di droghe come LSD e funghi allucinogeni, entrambi influenzati dagli IMAO.”
Anche altri agrumi sono in grado di accelerare certi effetti, come nel caso dei limoni che sono in grado di trasformare la psilocibina in psilocina. Quest’ultima è la molecola più facilmente assimilabile ma si trova solo nei funghetti freschi. In quelli secchi deve subire questa trasformazione che se accelerata con bevande acide può portare a rischi elevati.
Ma gli alimenti non potenziano solo gli effetti, in alcuni casi li possono anche contenere. E’ il caso del cioccolato, degli zuccheri e dell’acqua, che con diverse modalità di azione sono in grado di contenere l’intensità degli effetti delle sostanze.
Mission, ITALIAN QUARTERLY JOURNAL OF ADDICTION, n° 62, dicembre 2023