USA AUTORIZZANO VENDITA IN FARMACIA DEL NALOXONE

Negli USA è stata solo ora autorizzata la vendita nelle farmacie di naloxone, anche senza ricetta. Le ultime resistenze che ancora si opponevano a questo farmaco salva-vita, indispensabile per arginare i decessi per overdose di oppiacei, appaiono superate. Ora il naloxone, commercializzato come spray nasale Narcan, potrà essere venduto dalle farmacie e dai drugstore come farmaco da banco.

Non è ancora chiaro se ciò sarà sufficiente per espandere in modo significativo l’uso di naloxone. Gli esperti sottolineano alcune potenziali limitazioni: il prezzo di vendita troppo alto, l’irregolare disponibilità del farmaco nei punti di vendita, le ritrosie dei consumatori. Ciò potrebbe significare che meno persone di quanto sperato disporranno del naloxone in caso di overdose. Shoshana Aronowitz, un’assistente all’University of Pennsylvania’s School of Nursing in Philadelphia, è scettica sull’introduzione di naloxone: “Non sarà un punto di svolta. Non penso sia un passo nella giusta direzione. Penso sia un minuscolo, minuscolo passo che non merita applausi scroscianti (…) Ma dobbiamo muoverci in questa direzione, più velocemente“.

Altri esperti sottolineano come il mancato controllo del prezzo sia un problema. Infatti, non essendoci un prezzo imposto, prezzi troppo alti possono penalizzare molti consumatori. “Sono un sacco di soldi da spendere per qualcosa se oggi devi mangiare, se hai mal di testa e devi prendere dell’ibrufene. Pensi che probabilmente avrai bisogno di naloxone, ma non è garantito che ne avrai bisogno oggi, così perché dovresti spendere questi soldi?”, afferma Aronowitz.

La maggiore incognita di questa misura è quindi legata, in primis, all’effettivo aumento di consumatori a rischio che ne faranno uso. Per aumentare la disponibilità del farmaco, diventa così essenziale capire la funzione di ONG e programmi di riduzione del danno. A tal fine, è importante che queste realtà continuino la distribuzione gratuita di naloxone, aumentando la copertura dei consumatori a rischio. Le farmacie potrebbero non essere sufficienti in tal senso.