E’ stata depositata due giorni fa, in ritardo rispetto alla data prevista del 30 giugno, la Relazione al Parlamento sulle Tossicodipendenze 2023, con dati relativi al 2022. Fra gli elementi più significativi, da sottolineare l’aumento dei consumi di sostanze nella fascia tra i 15-19 anni e nelle donne: fra 2021 e 2022 la prevalenza di uso di sostanze fra i 15 e i 19 anni è passata dal 18,7 al 27,9%, trainata dall’aumento rilevante di cannabinoidi sintetici e Nuove Sostanze Psicoattive (Nps). Anche il numero di giovani che dichiara di aver consumato sostanze illecite negli ultimi 30 giorni è aumentato in modo netto, dal 10,9% al 18,3%. Da notare, sempre nella fascia 15-19 anni, come l’uso di psicofarmaci sia quasi raddoppiato, passando dal 6,6% del 2021 al 10,8% nel 2022. Altro dato centrale emerso dalla Relazione è l’aumento generale dell’utenza sia dei servizi pubblici sia delle comunità terapeutiche, così come degli accessi al Pronto Soccorso e dei ricoveri dovuti a problematiche droga-correlate. Anche le diagnosi, in forma tardiva, di infezione da Hiv e Aids sono in aumento.
Di seguito, concentreremo l’analisi a partire dai dati evidenziati dalla sintesi inclusa alla Relazione al Parlamento 2023. Per quanto riguarda i reati droga-correlati, vi è aumento delle segnalazioni per Art.75 per i cannabinoidi, e una diminuzione delle denunce per Art.73 e 74 e relative condanne. A fronte di un lieve aumento dei detenuti per Art.73 e 74, è anche aumentato il ricorso alle misure alternative al carcere per i tossicodipendenti. Cominciando ora a evidenziare dati sulle signole sostanze, per la cocaina si assiste, negli ultimi quattro anni, a un fortissimo aumento dei quantitativi intercettati in Italia, passati da circa 3 tonnellate e mezzo (2018) a oltre 26 tonnellate di sostanza sequestrata. L’incremento di uso di cocaina interessa la fascia d’età 15-19 anni: nel 2022 circa 44.000 studenti (ossia il 2% della popolazione studentesca) ne riferiscono l’utilizzo, mentre ammonta a mezzo milione le persone tra i 18 e gli 84 anni (1,1%) che ne hanno fatto uso nel corso dello stesso anno. “Gli ultimi anni hanno reso evidente anche il maggiore impatto dei danni sanitari correlati alla sostanza e, se i dati del 2022 riferiti alle persone in trattamento presso i SerD, per uso primario o secondario di cocaina, mostrano una sostanziale stabilizzazione, cresce il numero di coloro che intraprendono un percorso nell’ambito dei servizi per le dipendenze del Privato Sociale, dove questa è la sostanza per il maggior numero di persone (39%) in trattamento. Importante inoltre evidenziare che la cocaina rappresenta la sostanza d’uso primaria per oltre la metà dei detenuti tossicodipendenti e che il numero assoluto dei detenuti assistiti per disturbi da questa sostanza (10.047 soggetti) è quasi il doppio di quello riferito agli oppioidi (5.323 soggetti).
In progressivo aumento anche i ricoveri correlati al consumo di cocaina, sia per diagnosi principale sia per diagnosi multiple droga-correlate, rispettivamente pari al 24% e 34% dei ricoveri droga-correlati. Coerentemente aumentano anche i decessi attribuibili a overdose da cocaina/crack che nel 2022 hanno superato il 22% del totale (n.66)”.
Rispetto alla cannabis, si evidenzia quanto segue: “Dall’analisi qualitativa è emersa una importante variabilità del quantitativo di principio attivo contenuto nei campioni con un sostanziale incremento medio di quello rinvenuto nei sequestri di hashish che dal 2018 è passato da una concentrazione media del 17% al 29%. (…) A conferma di una capillare penetrazione nel Paese, circa 4 milioni di persone tra i 18 e gli 84 anni (8,5%) hanno riferito di aver utilizzato prodotti della cannabis almeno una volta nel corso dell’anno e dalle analisi delle acque reflue si stimano circa 50 dosi giornaliere ogni 1.000 abitanti. Fra i giovanissimi sono oltre 580mila gli studenti tra i 15 e i 19 anni (24%) che ne hanno riferito l’uso nell’anno con valori tornati alle prevalenze osservate prima della pandemia. Il 75% delle segnalazioni per detenzione a uso personale (Art.75 DPR n.309/1990) è legato al possesso di cannabinoidi dato questo che, a seguito di una riduzione nel biennio precedente, torna a crescere, mentre restano stabili le denunce cannabis-correlate per traffico e detenzione di sostanze stupefacenti o psicotrope (Art.73 DPR n.309/1990) così come quelle per associazione finalizzata al traffico illecito (Art.74 DPR n.309/1990) che rappresentano rispettivamente il 44% e l’8% del totale delle denunce. Stabile la quota delle persone assistite per l’uso di derivati della cannabis, circa l’11% delle persone in trattamento presso i SerD e poco meno dell’8% per quanto riguarda gli utenti in trattamento presso i servizi del Privato Sociale. Bassa seppur in progressivo aumento dal 2011 la percentuale di ricoveri direttamente attribuibili alla cannabis (dal 3% al 6% dei casi droga-correlati), dato che tuttavia incrementa sensibilmente quando ci si riferisce a ricoveri con diagnosi multiple (26%), arrivando a rappresentare la seconda sostanza maggiormente indicata”.
In riferimento agli oppiacei, in generale vi è una inversione di tendenza rispetto agli anni passati, con una risalita dei consumi. “Se nella popolazione studentesca si è tornati a livelli pre-pandemici con circa 25.000 studenti (1%) che riferiscono l’uso nel 2022, nella popolazione generale sono 750.000 le persone fra i 18 e gli 84 anni (1,4%) che riportano l’uso almeno una volta di eroina/oppiacei nell’anno, con un valore 3 volte superiore rispetto alla rilevazione del 2017. Questo incremento potrebbe risentire della recente maggiore disponibilità di farmaci a base oppiacea, interpretazione sostenuta dal fatto che gli incrementi maggiori sono stati osservati nella popolazione femminile fra i 55 e i 74 anni. In un quadro generalmente stabile gli oppiacei, e l’eroina in particolare, continuano a rappresentare la sostanza con un maggiore impatto di tipo sanitario, rappresentano infatti la principale sostanza di consumo tra gli utenti in trattamento ai servizi pubblici per le dipendenze e sono responsabili del 30% dei percorsi di recupero presso le strutture del Privato Sociale e del 20% dei ricoveri con diagnosi principale droga-correlata. L’uso principale di eroina/ oppiacei è inoltre attribuito al 14% dei detenuti tossicodipendenti. Rappresentano infine la categoria di sostanze responsabili del 50% dei decessi per overdose registrati in Italia, seppur con una tendenza alla riduzione osservata nel corso degli ultimi tre anni“.
Preoccupazione è espressa nella Relazione riguardo alle NPS: “Da anni il Sistema Nazionale di Allerta Precoce (SNAP) rende possibile un aggiornamento costante di questa tipologia di sostanze: nel 2022 ha rilevato 76 nuove sostanze, appartenenti prevalentemente alla classe dei cannabinoidi sintetici e dei catinoni sintetici, 29 delle quali circolanti per la prima volta nel nostro Paese. L’identificazione è avvenuta quasi sempre a seguito di sequestro. Inoltre, 48 sostanze stupefacenti e 2 piante sono state inserite all’interno delle Tabelle ministeriali contenenti le sostanze stupefacenti e psicotrope. Nella popolazione generale questo tipo di sostanze ha una diffusione contenuta, in crescita se comparata alla rilevazione precedente: nel 2022 sono circa 300.000 le persone che riferiscono di averne fatto uso, la loro diffusione e versatilità è confermata anche dalla presenza nelle analisi delle acque reflue che identificano la presenza varie tipologie di catinoni sintetici, di triptamine, di aricicloesamine, di ketamine e di fetanili. Sono in particolare i più giovani a consumare NPS: tra gli studenti di 15-19 anni è circa il 6%, equivalente a oltre 140mila ragazzi, ad averle consumate almeno una volta nell’anno. Dopo la cannabis rappresentano la seconda tipologia di sostanze più diffusa e spesso vengono utilizzate in associazione con altre sostanzepsicoattive. Le NPS maggiormente popolari fra gli studenti sono i cannabinoidi sintetici (4,4%) che hanno visto un ritorno ai valori pre-pandemici, seguiti da oppioidi sintetici (0,9%), ketamina (0,7%) e catinoni (0,5%).”