PRODOTTI PER FUMATORI A BASE DI NICOTINA SINTETICA SUL MERCATO USA

la nicotina sintetica non derivando dal tabacco potrebbe non rientrare nei controlli di routine delle agenzie statali

Le conseguenza dovute all'introduzione della nicotina sintetica riguarderebbero piani diversi: quello legale, quello del controllo chimico delle sostanze, il probabile aumento del policonsumo e la possibilità che la nicotina sintetica possa essere "(...) manipolata per ottenere sostanze chimicamente simili ma aventi effetti più o meno diversi nel senso della tollerabilità, del potere additivo o altre caratteristiche".

data di pubblicazione:

6 Agosto 2023

La PUFF, società produttrice di dispositivi per il consumo di prodotti a base di tabacco, nel 2021 ha commercializzato negli USA una sigaretta elettronica usa-e-getta a base di nicotina sintetica. Le conseguenza dell’introduzione di questo prodotto sul mercato non sono ancora prevedibili, non solo a livello di salute, ma anche rispetto alle politiche di controllo sul tabacco, come si evince da un articolo sul sito Tabaccoendgame.

La FDA (Food and Drug Administration) Agenzia federale americana per il controllo del tabacco, nel 2022 ha ricevuto oltre un milione di domande per produrre dispositivi a base di nicotina sintetica e nella stesso tempo la PUFF ha contestato alla stessa agenzia, sul piano giuridico, l’autorità nel controllo di prodotti non a base di tabacco. Un problema, quello dei controlli sui prodotti, che si potrebbe riproporre anche in Europa, dove la società PUFF dice di produrre sigarette elettroniche a base di sali di nicotina.
Le conseguenza dovute all’introduzione della nicotina sintetica riguarderebbero piani diversi: quello legale, quello del controllo chimico delle sostanze, il probabile aumento del policonsumo e la possibilità che la nicotina sintetica possa essere “(…) manipolata per ottenere sostanze chimicamente simili ma aventi effetti più o meno diversi nel senso della tollerabilità, del potere additivo o altre caratteristiche”.
Sul piano legale in Italia si potrebbe riproporre lo stesso problema che si è verificato negli USA, mentre sul controllo dei prodotti distinguere la nicotina sintetica da quella derivata dal tabacco potrebbe risultare molto complesso e costoso.
A questi problemi si aggiunge anche quello legato agli effetti sulla salute di cui si sa ancora poco: “(…) Mentre la nicotina derivata dal tabacco è al 99% S-nicotina, quella delle Puff-bar è per il 50% S-nicotina e per il 50% R -nicotina. La R -nicotina è circa 10 volte meno potente della S -nicotina, per quanto riguarda la capacità di attivare i recettori cerebrali, ma si sa poco o nulla sulle differenze riguardo agli effetti farmacologici e metabolici. Attualmente, l’esatto meccanismo fisiologico della variazione dei rapporti R-nicotina e S-nicotina, così come quello dei sali di nicotina, non sono stati completamente studiati, sollevando ulteriormente la preoccupazione della salute pubblica sui rischi a lungo termine dovuti al consumo“.
Per ora questa situazione negli USA si è risolta a favore della FDA, che grazie ad una sentenza della Corte Suprema, che gli ha riconosciuto l’autorità sui prodotti a base di nicotina,  ha potuto far ritirare dal mercato i dispositivi che contengono quella sintetica.
Un situazione questa che potrebbe verificarsi  anche in Italia, dove “(…) i «prodotti del tabacco» sono definiti come prodotti di consumo costituiti, anche parzialmente, da tabacco. I liquidi per sigarette elettroniche a base di nicotina sono considerati prodotti del tabacco in base al fatto che la nicotina è un derivato del tabacco. In quanto tali, sono soggetti a procedure di autorizzazione e controllo da parte del Ministero della Salute, per il profilo sanitario, e della Agenzia dei Monopoli per la commercializzazione. Perciò il rischio che si apra un contenzioso legale e le sigarette elettroniche e le bustine di nicotina contenenti nicotina sintetica esiste e bisognerebbe prevenirlo.

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