CARCERE E DROGHE, SITUAZIONE MOLTO CRITICA

carcere e sostanze: rimangono irrisolti molti problemi strutturali

Aumentano gli ingressi in carcere di soggetti tossicodipendenti e le segnalazioni al prefetto per consumo di droghe.

data di pubblicazione:

15 Luglio 2023

Dopo alcuni timidi segnali di miglioramento negli anni scorsi, gli ultimi dati disponibili sul sistema penitenziario sembrano far ritornare l’allarme sull’aumento degli ingressi di soggetti tossicodipendenti. Inoltre, secondo le dichiarazioni di Franco Corleone e Stefano Anastasia, a commento del Libro Bianco sulle Droghe, le proposte governative in tema di carcere sembrano andare verso un rafforzamento generale dell’area penale.Cresce la popolazione detenuta, aumentano gli ingressi dei soggetti definiti tossicodipendenti (15.509 su un totale di 38.125, pari al 40,7%) a cui si aggiungono 9.961 persone, pari al 26,1%, entrate in carcere per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Le segnalazioni al prefetto per consumo di droghe, dal 1990 a oggi superano il milione e quattrocentomila unità, di cui un milione per cannabinoidi. Sui 56.196 detenuti presenti al 31 dicembre dello scorso anno, 19.283 in violazione della legge sulle droghe, pari al 34,3%, e 16.845, pari al 30%, erano i tossicodipendenti. Un quadro terrificante aggravato dal fatto che non è disponibile il dato relativo ai fatti di lieve entità, che darebbe l’esatta misura della gravità della cosa. La deputata Montaruli di Fratelli d’Italia ha annunciato una proposta di legge contrapposta a quella di Riccardo Magi, già discussa nella scorsa legislatura e ripresentata con il n. 71, per aggravare le pene proprio per i fatti di lieve entità. Il numero delle misure di comunità cresce, compresa la messa alla prova durante il processo, con la caratteristica classista di separare all’origine chi ne è meritevole da chi entra in carcere ed è destinato a starci fino all’ultimo giorno di pena. Si è estesa l’area del controllo penale, che neanche nella peggiore delle distopie sarebbe potuta arrivare a quasi  centoquarantamila detenuti, quante sono oggi le persone a diverso titolo sottoposte a misure penali, detentive e non.

Che cosa dobbiamo aspettarci per il futuro? Gli annunci sono preoccupanti. Abbaieranno alla luna, ma le minacce sono forti e la proposta del sottosegretario Delmastro di trasferire i detenuti tossicodipendenti in comunità chiuse come San Patrignano suona come un ricatto per le strutture democratiche e non salvifiche. Riguarda il carcere e quindi la politica sulle droghe che crea il serbatoio della detenzione sociale la proposta di modifica dell’art. 27 della Costituzione, che rappresenta un valore fondamentale della concezione della pena. La proposta è stata ripresentata dal deputato Cirielli con il n. 285 (nella scorsa legislatura la prima firmataria era Giorgia Meloni) e subordina la funzione rieducativa della pena a indeterminate e indeterminabili necessità di difesa sociale!”

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