HIKIKOMORI: UN FENOMENO RACCONTATO ATTRAVERSO UN ROMANZO A FUMETTI

uno strumento per raccontare un fenomeno che si rivolge soprattutto ai giovani

Hikikomori. Il re escluso è un romanzo a fumetti che racconta la vita di un ragazzo che dopo un'infanzia e una preadolescenza felice e senza preoccupazioni si trova di colpo davanti ad una serie di compiti che non riesce ad affrontare e che lo porteranno ad isolarsi nella sua camera.

data di pubblicazione:

14 Luglio 2023

Anche i fumetti possono essere uno strumento valido per approfondire certe tematiche, soprattutto quelle che riguardano l’adolescenza, periodo di sviluppo molto delicato che spesso incontra momenti critici e di stop, che possono dare origine a momenti di isolamento sociale, meglio noto come fenomeno Hikikomori.
Hikikomori. Il re escluso è un romanzo a fumetti scritto da Maria Sara Mignolli che si concentra sulla vita e le esperienze del protagonista che, dopo “(…) un’infanzia e una preadolescenza caratterizzate dall’assenza di qualunque forma di fallimento, una vita perfetta, senza sofferenza, senza difficoltà” si sente inadeguato ad affrontare la vita reale, con le sue richieste e le sue norme.
Una vita, quella precedente, eccessivamente ricca di amore e di attenzioni, che sembrava riservargli un Grande Destino, ma che ad un certo punto lo tradisce.
Il fumetto consente al lettore di seguire passo per passo, tappa dopo tappa, il percorso che porterà il protagonista a ritirarsi dalla vita pubblica e a rinchiudersi nella sua camera. Una reazione questa dettata dai cambiamenti del corpo che non si riescono a gestire e quindi ad accettare, una reazione anche alle pressioni e sollecitazione troppo forti che vengono da una società e una cultura che esigono successo e perfezione.
Ma quando tutto sembra senza soluzione il protagonista scopre “(…): il web, un nido sicuro: il computer. Inizia a trascorrere tutto il suo tempo giocando ai videogiochi, cercando e creando nuove dimensioni, nuove possibilità”. Dentro il mondo virtuale può sfuggire dalle difficoltà del mondo reale e crearsi delle identità fittizie ma ideali, che rispondono alle sue esigenze relazionali ed affettive. Ma questo non è che l’inizio della fine, perché il tempo trascorso in questo spazio sarà totale, senza mediazioni, di auto reclusione “(…) finché accade qualcosa di inaspettato. Senza sole, senza aria la natura appassisce, il corpo fisico non può più essere ignorato. Qui, su questa soglia, ci conduce e si interrompe il racconto, nel momento in cui il giovane inizia a chiedersi, e a chiederci, che cosa sia successo al “Grande Destino” e perché sia fallito”.

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