E’ disponibile il Rapporto Annuale di EMCDDA (European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction), fonte di primaria importanza per l’analisi delle principali tendenze che caratterizzano, ad esempio, i mercati delle sostanze illegali, i consumi, la disponibilità delle sostanze più importanti, le modalità d’uso, le politiche relative alle droghe. Data la mole di informazioni contenute nel Rapporto, si è ritenuto utile dividere la sintesi in due distinti articoli. La disponibilità rimane elevata per tutti i tipi di sostanze, mentre continuano a crescere il volume e la complessità della produzione di droghe illecite in Europa. Le persone che fanno uso di droghe hanno ora accesso a una più ampia gamma di sostanze psicoattive, spesso di elevata potenza e purezza. Poiché tali sostanze possono essere vendute sotto forma di prodotti in polvere o in pillole di aspetto simile, i consumatori potrebbero non essere consapevoli di ciò che stanno assumendo. Il Rapporto sottolinea perciò la necessità di adottare strategie efficaci di comunicazione dei rischi per segnalare ai consumatori i danni per la salute associati alle nuove sostanze, alle interazioni con i medicinali e ai prodotti ad alta potenza. Vengono dettagliate informazioni aggiornate sulle principali sostanze illecite, dagli oppioidi e dagli stimolanti ai nuovi prodotti a base di cannabis fino alle droghe dissociative (ad esempio, la ketamina). Il Rapporto fornisce inoltre un aggiornamento sulle nuove sostanze psicoattive (NPS), che continuano a rappresentare un problema per la salute pubblica in Europa. Nel 2022, sono state segnalate per la prima volta attraverso il sistema di allerta precoce dell’UE 41 nuove sostanze.
Un approfondimento riguarda i cambiamenti legislativi intervenuti in alcuni paesi europei sulla cannabis. Le politiche in materia di cannabis in Europa, oltre al controllo della cannabis illecita, riguardano anche la regolamentazione di cannabis e cannabinoidi per usi terapeutici e di altro tipo (ad esempio cosmetici e alimenti). Attualmente, cinque Stati membri dell’UE (Repubblica Ceca, Germania, Lussemburgo, Malta e Paesi Bassi) più la Svizzera, stanno introducendo, o stanno programmando di introdurre, nuovi approcci per regolamentare la fornitura di cannabis per uso ricreativo. Tali novità, illustrate nella relazione, mettono in evidenza la necessità di investire in attività di monitoraggio e valutazione per comprenderne appieno l’impatto sulla salute e sulla sicurezza pubblica.
La cannabis resta la sostanza illecita più comunemente consumata in Europa. Si stima che circa l’8% (pari a 22,6 milioni) degli europei in età adulta (15-64 anni) ne abbia fatto uso nell’ultimo anno. Nel 2021 i volumi di resina di cannabis (816 tonnellate) e di cannabis in foglie (256 tonnellate) sequestrati nell’UE hanno raggiunto il livello più alto registrato nell’ultimo decennio, segno di un’elevata disponibilità di questa sostanza. Si calcola che nel siano stati 2021 circa 97.000 i consumatori in Europa che abbiano iniziato un trattamento per problemi legati al consumo di cannabis. Un altro aspetto sottolineato dal rapporto è che i nuovi prodotti a base di cannabis pongono inedite sfide per la salute pubblica. Alcuni di quelli venduti sul mercato illegale, come la cannabis naturale, possono essere adulterati con potenti cannabinoidi sintetici, con conseguenti rischi di intossicazione. Inoltre, gli estratti e le forme commestibili di elevata potenza sono stati associati a ricoveri per intossicazione acuta presso le unità ospedaliere di pronto soccorso. da segnalare inoltre come nel 2022 l’esaidrocannabinolo (HHC) è stato il primo cannabinoide semisintetico segnalato nell’UE. La sostanza è stata individuata in due terzi degli Stati membri e, in alcuni paesi dell’UE, è venduta come un’alternativa «legale» alla cannabis (4). Dall’ottobre 2022 l’HHC è sottoposto a monitoraggio intensivo nell’ambito del sistema di allerta precoce (EWS) dell’UE, al fine di comprenderne meglio i rischi potenziali per l’Europa.
Rispetto alle altre sostanze illegali, un’ampia sezione del Rapporto è dedicata alla cocaina. Il traffico di grandi volumi di cocaina attraverso i porti marittimi europei in container commerciali è oggi all’origine dell’attuale elevata disponibilità di tale sostanza. Si teme che questa situazione possa contribuire a un aumento del consumo di cocaina, dei danni alla salute e dei reati correlati. Nel 2021, gli Stati membri dell’UE hanno sequestrato una quantità record di 303 tonnellate di cocaina. Il Belgio (96 tonnellate), i Paesi Bassi (72 tonnellate) e la Spagna (49 tonnellate) hanno segnalato quasi il 75 % dei quantitativi totali sequestrati. In base ai dati preliminari per il 2022, la quantità di cocaina sequestrata ad Anversa, il secondo porto più grande d’Europa, è salita a 110 tonnellate rispetto alle 91 del 2021. Vi sono prove, inoltre, che i gruppi della criminalità organizzata stanno prendendo sempre più di mira anche porti più piccoli in altre nazioni dell’UE e nei paesi confinanti. La produzione illecita di cocaina nell’UE sta assumendo grande importanza: nel 2021 sono stati smantellati 34 laboratori (23 nel 2020), alcuni dei quali producevano su larga scala. La cocaina è la sostanza illecita stimolante più comunemente consumata in Europa: nell’ultimo anno ne ha fatto uso circa l’1,3 % (3,7 milioni) degli europei in età adulta (15-64 anni). Nel 2021, è stata la sostanza più spesso associata ai ricoveri per intossicazione acuta nelle unità di pronto soccorso (27 % dei casi).
Alcuni elementi sembrano indicare che in alcuni paesi l’assunzione di cocaina per via parenterale e il consumo di cocaina crack si stanno diffondendo tra le categorie sociali emarginate, fattispecie che richiederebbe un’intensificazione degli interventi di riduzione dei danni. Nel 2021, sono state registrate 7.500 richieste di trattamento correlate al crack.
I rischi per la salute pubblica stanno aumentando a causa di una più ampia varietà di stimolanti sintetici ora disponibili sul mercato illegale. Storicamente, l’amfetamina è lo stimolante sintetico più comunemente consumato in Europa. Sussistono, tuttavia, elementi per affermare che sia la metamfetamina sia i catinoni sintetici stanno ora contribuendo in modo più significativo rispetto al passato ad aggravare l’insieme dei problemi riconducibili agli stimolanti in Europa. Dal Rapporto emerge che gli stimolanti sono più comunemente somministrati per via parenterale, talvolta in combinazione con eroina o altri oppioidi. Sarà quindi fondamentale progettare interventi e strategie per ridurre le conseguenze negative poste dall’evoluzione dei modelli di consumo di stupefacenti per via parenterale.