NUOVO SEQUESTRO RECORD DI COCAINA: LA ‘NDRANGHETA REGINA DEL MERCATO GLOBALE

il ruolo di primo piano nel traffico internazionale di droghe illegali assunto dalla 'ndrangheta

i carichi enormi di cocaina sequestrati mostrano che simili quantità, una volta tagliata e immessa sul mercato dello spaccio, possono comportare guadagni per il sistema criminale diretto dalla 'Ndrangheta, stimati pari per quasi due miliardi di euro

data di pubblicazione:

9 Maggio 2023

Nei giorni scorsi, si è conclusa una brillante operazione di polizia su scala europea, che oltre a 150 perquisizioni in otto Paesi europei e all’arresto in Italia di 108 persone, ha consentito di appurare che sono stati movimentati in un anno di indagini oltre 280 chili di cocaina, 100 chili di eroina e hashish, quantitativi ingenti provenienti dal Sud America. Le indagini hanno una volta di più confermato il ruolo di primo piano nel traffico internazionale di droghe illegali assunto dalla ‘ndrangheta, di cui inoltre appare sempre più rilevante l’espansione per via imprenditoriale, grazie al riutilizzo nell’economia legale (nei settori della ristorazione, del turismo e immobiliare) dei proventi dello spaccio transnazionale. Secondo Giuseppe Lombardo (coordinatore dell’operazione assieme al procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri e dai pm Diego Capece Minutolo e Giovanni Calamita) i carichi enormi di cocaina sequestrati mostrano che simili quantità, una volta tagliata e immessa sul mercato dello spaccio, possono comportare guadagni per il sistema criminale diretto dalla ‘Ndrangheta, stimati pari per quasi due miliardi di euro. Le indagini hanno confermato l’alto grado di professionalità dei criminali nella gestione dei traffici, a partire dall’uso sempre più raffinato di tecnologie anti-tracciamento.

“La droga, stando alle indagini, viaggiava sui tir e veniva stoccata in magazzini a Gerenzano (Varese). “Partivano i camion dall’Olanda – ha spiegato il pm Prisco – completamente riempiti con 200-300 kg di cocaina a viaggio, poi tante organizzazioni acquistavano all’ingrosso da Bruzzaniti, anche i Flachi compravano da Bruzzaniti”. La “imponenza della entità del narcotraffico” sul territorio milanese, ha detto Viola, “continua a crescere”. Viola ha messo in luce che l’indagine ha svelato una “operazione di ristrutturazione del traffico di droga, per migliorare la logistica e i pagamenti, grazie ai collegamenti con i broker campani e affinando un collaudato sistema di trasporto tramite tir, con pagamenti solo a consegna avvenuta“. L’inchiesta si è basata sulle analisi dei messaggi criptati scambiati tra i narcotrafficanti e al momento nelle perquisizioni sono stati sequestrati “73mila euro” ma anche “armi da fuoco e armi bianche come pugnali”. Nell’ordinanza, ha chiarito D’Urso, il gip definisce la “struttura lombarda” come una “stabile organizzazione”, mutuando il termine dal settore fiscale. I 645 kg di cocaina sequestrati avevano un valore di “rivendita da 34mila euro al chilo”, ossia di oltre 21 milioni di euro”.

 

 

 

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