NETTO AUMENTO DI DISTURBI DEPRESSIVI E RITIRO SOCIALE NEGLI ADOLESCENTI ITALIANI

fra gli adolescenti italiani è in atto un netto aumento di disturbi di tipo psichiatrico

I lockdown totali, decisi nel periodo iniziale, le misure restrittive successive, quelle costanti di distanziamento per la prevenzione del contagio, hanno contribuito a creare un fortissimo disagio, un urlo silenzioso di cui ci siamo accorti nei nostri studi e poi con i dati raccolti nei Pronto Soccorso.

data di pubblicazione:

23 Dicembre 2022

Secondo il Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri, Antonio D’Avino, fra gli adolescenti italiani sarebbe in atto un netto aumento sia di disturbi di tipo psichiatrico, in particolare legata a disturbi depressivi e a tentativi suicidiari, che di gravi forme di isolamento sociale, fino al ritiro sociale (hikikomori). Per queste gravi forme di disagio, il numero di richieste di aiuto o consulenza, di ospedalizzazioni e di segnalazioni è letteralmente esploso a partire dal post-pandemia.Il tema è stato oggetto di ampie discussioni durante i lavori del Congresso della  Federazione Italiana Medici Pediatri, di cui Quotidiano della Sanità offre una sintesi. “Ogni giorno nel nostro Paese una ragazza o un ragazzo, adolescente, ma anche pre-adolescente, tenta il suicidio. L’incremento dei casi, negli ultimi due anni è del 75%. E sono 100mila i giovanissimi che hanno preso la strada della morte sociale, i cosiddetti hikikomori, isolati nella loro stanza, in fuga dall’interazione col mondo, travolti dalla paura del giudizio, soli. Sono numeri impressionanti, da fall out post Covid-19. Numeri sui quali ci interroghiamo nel nostro Congresso Scientifico, proprio per disporre di strumenti aggiornati, in grado di gestire le nuove forme di disagio e sofferenza che angosciano e paralizzano i nostri ragazzi”.

La pandemia è stata davvero una bomba atomica dal punto di vista sociale per i giovanissimi – spiega Silvia Zecca, co-referente nazionale FIMP Gruppo “Abuso e maltrattamento dei minori“ -. I lockdown totali, decisi nel periodo iniziale, le misure restrittive successive, quelle costanti di distanziamento per la prevenzione del contagio, hanno contribuito a creare un fortissimo disagio, un urlo silenzioso di cui ci siamo accorti nei nostri studi e poi con i dati raccolti nei Pronto Soccorso. L’ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma ha rilevato nel biennio 2018-19, 464 accessi per ideazione suicidaria, tentativo di suicidio e autolesionismo. Nel 2020-21 sono passati a 752, con un aumento di oltre il 60%”. “Il numero di consulenze neuropsichiatriche richieste per stati depressivi o ansiosi – ricorda Anna Latino, co-referente nazionale FIMP Gruppo “Abuso e maltrattamento dei minori“ – è aumentato di 11 volte. In particolare, sono lievitate di quasi 40 volte le consulenze effettuate in urgenza per ideazione suicidaria, tentativo di suicidio e comportamenti autolesivi, nei giovani tra i 9 e i 17 anni. Vogliamo porre l’accento sulla forbice che riguarda l’età di questi casi: sempre più ampia e sempre più connessa all’attività del Pediatra di Famiglia, protagonista di una necessaria formazione e informazione nei confronti dei genitori e dei loro figli”.

Centrale, in questo segmento del Congresso, la relazione di Marco Crepaldi, psicologo e studioso del fenomeno dei cosiddetti hikikomori. “Si tratta di una pulsione all’isolamento fisico, continuativa nel tempo, che si innesca come reazione alle eccessive pressioni di realizzazione sociale, tipiche della società capitalistiche economicamente sviluppate – spiega il Presidente e fondatore di Hikikomori Italia -. I dati di cui disponiamo parlano di un 87% di maschi, ma è probabile che il numero di donne coinvolte sia sottostimato, anche per il più alto grado di allerta che si innesca culturalmente quando l’isolamento sociale riguarda un ragazzo. L’età media in cui si manifestano i primi evidenti segnali è intorno ai 15 anni, nel passaggio dalle scuole medie alle superiori”.

 

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