In occasione del 1° Dicembre, Giornata mondiale di lotta contro l’AIDS, l’Agenzia Regionale di Sanità della Toscana (ARS) ha pubblicato i dati – aggiornati al 2022 – relativi alla situazione HIV/AIDS nella regione. Già da diversi anni la Toscana ha dei tassi di incidenza per Hiv e Aids che risultano più alti rispetto alla media italiana, collocandosi nel panorama italiano tra le regioni ad incidenza più alta.
Uno dei primi elementi che emerge dall’aggiornamento è una diminuzione dell’incidenza dei casi, ma si registra anche un aumento della quota di persone a cui viene diagnosticata tardivamente l’infezione da HIV (con bassi CD4 o in AIDS).
Sui dati relativi ai ritardi nelle diagnosi l’Agenzia fa due ipotesi: la prima riferibile ad una “reale diminuzione, risultato di molteplici azioni quali: efficienti campagne di prevenzione, la sensibilizzazione alle terapie come profilassi Pre-Esposizione (PrEP somministrazione preventiva di farmaci per contrastare il rischio di acquisizione sessuale), così come il tempestivo utilizzo della profilassi post esposizione (PEP)”; la seconda collegabile ad “una sottonotifica/sottodiagnosi a seguito di un ritardo di notifica di alcune schede dai centri clinici, reparti di malattie fortemente impegnati per la cura del Covid-19 e dalle misure necessarie per il contenimento della pandemia che potrebbero aver ridotto l’accesso ai servizi.
Inoltre la pandemia potrebbe aver scoraggiato molte persone nel recarsi presso le strutture sanitarie per effettuare il test, situazione critica che andrebbe affrontata aumentando le occasioni di accesso al test, aumentando la consapevolezza sulle modalità di diffusione del virus e quelle sulle misure di prevenzione da attuare.
Alcuni dati: in Italia, nel 2021, l’incidenza HIV è pari 3 nuove diagnosi per 100.000 residenti. Rispetto all’incidenza riportata dai Paesi dell’Unione Europea, l’Italia si posiziona al di sotto della media europea (4,3 nuovi casi per 100.000 residenti). La Toscana con 4 nuove diagnosi per 100.000 residenti, è tra le regioni con incidenza più alta della media italiana.
“Le nuove diagnosi di infezione da HIV notificate in Toscana, ai residenti e non (dati aggiornati al 28 novembre 2022), stabili dal 2009 al 2016, sono in diminuzione negli ultimi anni, in particolare nel 2020 e nel 2021, anni in cui la segnalazione delle nuove diagnosi può aver maggiormente risentito dell’emergenza Covid-19: 154 casi (tasso di notifica: 4,2 per 100.000 residenti) nel 2020, in diminuzione del 14% rispetto al 2019 quando i casi erano 180 e del 56% rispetto al 2016 quando i casi erano 351; 148 casi nel 2021 (tasso di notifica: 4,0 per 100.000 residenti) in calo di un ulteriore 4% rispetto al 2020″.
Nel biennio 2020-21 il 76,8% dei casi notificati riguarda il genere maschile, e i più colpiti sono i giovani compresi di età tra 25 e 29 anni, mentre gli under 25 registrano una marcata diminuzione rispetto al biennio precedente.
Per quanto riguarda la popolazione straniera l’incidenza dei casi è del 32,7% sul totale e le persone maggiormente coinvolte provengono da Perù, Brasile e Nigeria.
“. Rispetto alla modalità di trasmissione “la maggior parte delle infezioni da HIV è attribuibile a rapporti sessuali non protetti, a sottolineare l’abbassamento del livello di guardia e la bassa percezione del rischio nella popolazione. I rapporti eterosessuali rappresentano la modalità di trasmissione nettamente più frequente per le donne (87,1% nell’ultimo biennio). Nei maschi il contagio è nel 36,6% eterosessuale e nel 51,7% dei casi omosessuale. Le persone che si sono infettate a causa dell’uso di droghe iniettive sono il 6% in entrambi i generi”.
Una quota importante di pazienti si presenta tardi alla diagnosi di sieropositività, che comporta una maggiore probabilità di infezioni opportunistiche (quindi malattia conclamata) ed un eventuale ritardo dell’inizio della terapia.
La consapevolezza del proprio stato di sieropositività risulta un elemento fondamentale per due motivi: permette di accedere alle terapie antiretrovirali tempestivamente e si riduce la probabilità di trasmissione dell’infezione legata a comportamenti a rischio.
Per quanto riguarda l‘AIDS “l’andamento dei casi in Toscana è analogo a quello nazionale: si evidenzia un incremento dell’incidenza dall’inizio dell’epidemia sino al 1995, seguito da una rapida diminuzione dal 1996 fino al 2000 e da una successiva costante lieve diminuzione, accentuata nel 2020 e nel 2021 con 47 e 53 casi notificati rispettivamente, corrispondenti ad un tasso di notifica di 1,3 e 1,4 per 100.000 abitanti (dati aggiornati al 28 novembre 2022.
Come per l’HIV, anche per l’AIDS la Toscana ha un tasso di incidenza leggermente maggiore rispetto a quello nazionale (0,97 per 100.000 vs 0,6 per 100.000 residenti) che la colloca tra le regioni con incidenza più alta.
Quello che emerge dai dati è che “ci si ammala di AIDS in età sempre più avanzata: l’età mediana alla diagnosi presenta, nel corso degli anni, un aumento progressivo in entrambi i generi. Ciò si verifica in seguito ai cambiamenti nei comportamenti individuali: la modalità di trasmissione è passata da essere legata alla tossicodipendenza e al mondo giovanile alla trasmissione per via sessuale che riguarda non più solo i giovani ma tutta la popolazione. L’età aumenta anche per effetto della terapia farmacologia che ritarda, anche di molto, la progressione dell’HIV in AIDS”.
Le modalità di trasmissione maggiormente registrate rimangono ad oggi quelle per via sessuale, in particolare al sesso tra eterosessuali, il che fa ritenere non solo che ci sia un abbassamento della guardia nella popolazione in generale, ma che gli eterosessuali non si ritengono soggetti “a rischio” ed invece rappresentano la categoria che più ha bisogno di informazione.