UN BILANCIO DELLA CONFERENZA NAZIONALE DI GENOVA

data di pubblicazione:

28 Marzo 2022

In un articolo pubblicato sul numero speciale di “Dal Fare al Dire”, firmato da Alberto Arnaudo, Augusto Consoli e Angelo Giglio, si propone un bilancio ragionato della Conferenza Nazionale sulle Dipendenze di Genova. Il giudizio complessivo che ne emerge è positivo, specie per il riconoscimento che durante la tre giorni sono stati affrontati molti degli argomenti più discussi degli ultimi anni, mettendo a sintesi una vasta mole di materiali che dovrebbero, come promesso dalla ministra Dadone, essere ispiratori del prossimo Piano Nazionale sulle droghe. Fra gli altri punti di merito della Conferenza, il fatto che in modo esplicito o più collaterale la discussione abbia riguardato temi ineludibili, ma altamente divisivi dal punto di vista scientifico e politico, come le politiche di riduzione del danno, la depenalizzzazione della cannabis, le modalità organizzative dei servizi, la questone delle pene associate allo spaccio e al traffico di droghe. Gli autori sottolineano come, fra le questioni divisive, rientri appieno anche la questione della legge 309, da alcuni relatori giudicata ormai fortemente inadeguata di fronte ai cambiamenti dei consumi e degli stili di consumo, ma anche per i forti limiti a livello di efficacia. Viene riportato una parte del discorso alla Conferenza di don Ciotti, che ricorda come la legge abba fallito sul piano della protezione della salute collettiva e dei diritti.

Fra le questioni organizzative e operative oggetto di discussione, nell’articolo si riporta soprattutto il ruolo del privato sociale, il sotto-finanziamento del sistema di intervento e la necessità di aumentare il personale, il potenziamento degli interventi di riduzione del danno. In merito a tali aspetti, secondo gli autori i lavori della Conferenza hanno reso evidente le differenze esistenti a livello territoriale: “Tutto il sistema però ha assoluta necessità di una governance, di una programmazione pluriennale di linee di finanziamento e risorse strutturali, visto lo stato di estrema sofferenza in cui versano i servizi, sia pubblici che del privato sociale, e di una maggiore omogeneizzazione delle risposte su scala nzionale”

Alberto Arnaudo, Augusto Consoli, Angelo Giglio, L’ottimismo della ragione, Dal Fare al Dire, XXXI, nr. speciale, pp. 8-12.

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