COCA DELIVERY A MILANO: LE NUOVE MODALITA' DI SPACCIO

data di pubblicazione:

8 Gennaio 2020

Il Corriere della Sera pubblica un reportage sulle nuove modalità di spaccio di cocaina sul più grande mercato italiano di questa sostanza, Milano. Recenti indagini stanno delineando scenari in gran parte inediti, che disegnano una mappa dello spaccio sempre più virtuale e sempre meno basata sul controllo fisico del territorio. Ciò che emerge con chiarezza da queste indagini è che, tranne poche piazze, la gran parte dello spaccio avviene oramai con consegne porta a porta, organizzate attraverso contatti via smartphone. “Eccola qui la Milano coca delivery. La più grande, redditizia e invisibile industria criminale del capoluogo lombardo. Un sistema che ha cancellato lo spaccio in strada, ormai riservato ad alcune zone della movida e quasi sempre a pusher stranieri. E che, come per miracolo, ha fatto sparire la cocaina dagli occhi dei milanesi. Perché in quella che dieci anni fa era stata ribattezzata «Coca city», oggi la bamba è un’emergenza praticamente inesistente: se ne parla pochissimo, la diffusione è aumentata e grazie a un’enorme operazione di marketing criminale l’acquisto di coca non passa più dai fortini di Quarto Oggiaro, di Bruzzano o di piazza Prealpi, ma da un semplice numero memorizzato nella rubrica del cellulare. Gianni, Frank o Natalino. Ogni gruppo di narcos ha il suo, ogni cliente può passarlo a un altro, ogni contatto è rigorosamente anonimo: niente fronzoli, solo la quantità e un indirizzo per la consegna. «La vera piazza di spaccio a Milano non è al bosco di Rogoredo. Ma è nella rubrica dei cellulari di qualcuno», sostiene il procuratore aggiunto Laura Pedio che coordina le inchieste sulla droga a Milano. E nelle sue parole c’è l’evoluzione di un mondo criminale”.

La nuova organizzazione dello spaccio di cocaina nel capoluogo milanese rimane sempre appannaggio di gruppi e famiglie legati alla criminalità organizzata, che hanno però mutato strategie. La rete del coca delivery prevede in genere dalle cinque alle dieci persone, incaricate della consegna, che ricevono gli ordini direttamente dal capo zona, che è colui che risponde al telefono ai clienti, su schede telefoniche ovviamente intestate a prestanome e cambiate in modo regolare. Ogni capo zona gestisce, secondo le informazioni fornite da consumatori e da collaboratori di giustizia, rubriche di contatti composte da centinaia di clienti. La principale conseguenza di queste mutate strategie criminali è che il fenomeno rischia di diventare sempre più sommerso, invisibile, difficile da intercettare.

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