RELAZIONE ANNUALE 2019 CON I DATI DELLA LOTTA ALLA DROGA DEL 2018

data di pubblicazione:

9 Dicembre 2019

La Direzione Centrale per i Servizi Antidroga ha pubblicato la Relazione Annuale 2019 con i dati della lotta alla droga del 2018.
I dati illustrati sono elaborati sulla base sia della sistematica raccolta ed elaborazione dei dati relativi all’attività di contrasto al traffico di droga svolta dalle Forze di Polizia e dalle Dogane, sia sulla base delle relazioni informative degli Esperti per la Sicurezza dislocati nelle aree di produzione e transito degli stupefacenti.
Nella Relazione vengono, altresì, descritte in maniera dettagliata le attività svolte dalle diverse articolazioni della Direzione Centrale nell’anno di riferimento. L’annuale fornisce quindi un apprezzato ed esauriente quadro di sintesi sul fenomeno del narcotraffico nel suo complesso.

RELAZIONE ANNUALE 2019 – Scheda di sintesi a cura della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga – DCSA

I PARTE – STATO E ANDAMENTO DEL NARCOTRAFFICO IN ITALIA

La prima parte dell’Annuale illustra dettagliatamente il fenomeno criminale del traffico di droga in Italia con riferimento, in via prioritaria, alle operazioni antidroga, alle segnalazioni all’Autorità Giudiziaria e ai sequestri di stupefacenti, indicatori tenuti sotto costante monitoraggio da questa Direzione Centrale.

Il quadro di situazione inerente al 2018 non si distacca significativamente da quello degli anni precedenti anche se alcuni aspetti richiedono un cenno di approfondimento.
Resta praticamente immutato il dato delle operazioni Antidroga e quello delle denunce all’Autorità Giudiziaria: la situazione che emerge è in linea con il 2017 ed è ai massimi rispetto ai valori espressi nella serie decennale. Per le operazioni antidroga il dato è addirittura il secondo più elevato di sempre mentre per il numero delle denunce bisogna risalire fino al 2011 per trovare livelli analoghi a quello dello scorso anno. Gli scostamenti registrati, in positivo e in negativo (+0,64% per le segnalazioni e – 1,55% per gli interventi di polizia) rappresentano comunque oscillazioni non indicative di un’effettiva modificazione del contesto operativo.
Con riguardo ai sequestri di droga alcuni scostamenti meritano, invece, un’attenta sottolineatura. Se,
infatti, l’ammontare complessivo dei volumi sequestrati è il più alto dal 1985 ad oggi (fatta eccezione per il 2014, in cui fu registrato un quantitativo di poco superiore), il dato nazionale per singola sostanza mostra anche quest’anno aumenti significativi a proposito dell’eroina (+59,52%) e delle droghe sintetiche nella presentazione in dosi (+37,31%), alle quali si aggiungono, invertendo i rispettivi trend, i valori relativi alle piante di cannabis (+93,93%), e all’hashish (+318,50%).
Per contro, continuano a decrescere i volumi della cocaina (- 11,70%), mai così in basso dal 2004, mentre, con una netta inversione di tendenza, si riducono i sequestri di marijuana (- 58,01%), che restano però ai massimi della serie decennale, escludendo il biennio 2016 – 2017.

Si conferma dunque, attraverso il dato dei sequestri, mai così consistenti dal 2009, la ripresa dei
traffici di eroina nel nostro Paese
, sostenuta verosimilmente da un consolidamento della domanda di questo stupefacente nel mercato di consumo nazionale. Il 2018 sarà ricordato per un sequestro record di tale droga, 268 kg occultati in un container marittimo intercettati dal dispositivo di controllo nel Porto di Genova.

Discorso a parte meritano le droghe sintetiche. Anche se in termini assoluti i volumi appaiono ancora particolarmente contenuti, l’incremento registrato conferma la crescente diffusione di questo tipo di droga soprattutto tra le fasce giovanili. La minaccia, anche per un sostanziale disimpegno da tali traffici delle criminalità organizzata, non è ancora ai livelli delle altre sostanze, ma è ipotizzabile che, a partire dai prossimi anni, il dispositivo di contrasto dovrà fare i conti con questo fenomeno e con le sue insidiose modalità di implementazione dell’offerta: ordini telematici e
transazioni via web che utilizzano per recapitare lo stupefacente il vorticoso circuito delle spedizioni postali che, negli ultimi anni, grazie all’ e-commerce, ha raggiunto numeri particolarmente elevati.
Affine a quello delle droghe sintetiche è il fenomeno della cosiddette Nuove Sostanze Psicoattive , prodotti per la maggior parte di origine sintetica, frutto di una continua azione di elaborazione delle strutture chimiche di base di psicotropi già sottoposti a controllo volta ad evitare da parte delle organizzazioni criminali il loro inserimento nelle Tabelle internazionali delle sostanze proibite.
In questo settore il 2018 segna ancora un triste primato: sono dell’11 e del 20 settembre 2018 le
comunicazioni del Sistema Nazionale di Allerta Precoce dei primi due decessi (uno occorso nel 2017) in Italia causati dai famigerati omologhi di sintesi del Fentanil.
Anche se tali sostanze non sono oggi ancora particolarmente diffuse nel nostro Paese, è necessario tenere alta la guardia per evitare di essere colti di sorpresa da un nuovo fenomeno di consumo che per alcuni Stati oltreoceano rappresenta ormai una vera e propria emergenza per la salute pubblica.
Quanto agli scostamenti negativi nei sequestri, quello relativo alla cocaina non può indurre a facili ottimismi in ragione di una riduzione effettiva della minaccia. In termini assoluti, è opportuno sottolinearlo, sono oltre 3,6 le tonnellate di cocaina sottratte al mercato illegale, un quantitativo ben 4 volte superiore a quello dell’eroina intercettata nel medesimo periodo, e circa 13.000 i responsabili denunciati all’Autorità Giudiziaria perché coinvolti, a vario titolo, nei traffici illeciti di questa sostanza che, ancora oggi, rappresenta il principale business dei maggiori sodalizi criminali nazionali e internazionali.
Analogamente, la flessione registrata nel volume complessivo di marijuana caduta in sequestro, dimezzato rispetto all’anno precedente, più che una vera e propria inversione di tendenza nei flussi illeciti di questa droga verso il territorio nazionale, sembra piuttosto la risultante di una netta riduzione dell’entità dei carichi di stupefacente in rotta nell’Adriatico. Tenuto conto che lo sforzo investigativo nei confronti di questo fenomeno, come dimostrano i dati delle operazioni e delle denunce, è rimasto sui livelli degli anni precedenti, il raffronto tra le due ultime annualità, in termini di entità dei carichi, mostra differenze sensibilissime: se nel 2017 erano state 60 le tonnellate di “erba” intercettate all’esito dei 30 sequestri più consistenti, nel 2018, il dato speculare non supera le 24,7 tonnellate.
E se restano immutate le direttrici del traffico che attingono i confini dello Stato, l’analisi delle operazioni effettuate consente qualche riflessione in chiave di caratterizzazione e potenziamento dell’azione di contrasto al narcotraffico.
Per questi sodalizi criminali, come più volte ricordato, il traffico delle sostanze stupefacenti resta «il principale moltiplicatore di ricchezza», tenuto conto che i suoi utili sono di gran lunga i più rilevanti fra quelli generati da qualsiasi altra attività umana, sia lecita che illecita.

Dunque, ancora oggi, la partita del contrasto al narcotraffico resta decisiva, sia perché è indispensabile contenere la diffusione degli stupefacenti, che ha riflessi sulla salute e l’ordine pubblico, sia perché contrastando il narcotraffico si diminuisce la forza e l’efficienza, in una parola, la ricchezza, delle organizzazioni criminali e di tutta la complessa filiera che ruota intorno ad esse.
Sulla base di questa considerazione, occorre declinare, sul piano operativo, misure utili ad orientare l’azione di contrasto non più solo verso il sequestro delle partite ma anche verso ben più articolate e
strutturate indagini che, partendo dai Paesi di produzione e transito delle sostanze stupefacenti, consentano l’avvio di iniziative investigative nei confronti delle organizzazioni che gestiscono e utilizzano tali traffici illeciti.

Il dato relativo agli stranieri coinvolti nel traffico e nello spaccio di sostanze stupefacenti è in linea con la rilevazione dell’anno precedente (+0,99%): il loro numero, 14.217 unità, di cui oltre 9.986 in stato di arresto, continua a rappresentare il 39,77% di tutti i denunciati per questo tipo di reato.
Si tratta, in prevalenza, di manovalanza extracomunitaria – per gran parte di provenienza marocchina, nigeriana, albanese, tunisina, gambiana e senegalese – addetta allo smistamento dello stupefacente nelle piazze di spaccio nazionali, tenuto conto che, laddove si prenda in considerazione la partecipazione al medesimo
reato nella sua dimensione associativa, il numero degli stranieri, pur
evidenziando un incremento percentuale del 60,85% rispetto al 2017, si attesta a poco meno di 800 unità.
Una specifica sottolineatura è da riservare agli incrementi percentuali degli stranieri e dei minorenni coinvolti nelle operazioni di spaccio rispettivamente dell’eroina e delle droghe sintetiche nonché della resina di cannabis, le tre tipologie di sostanze per le quali, come accennato, sono stati registrati aumenti nelle quantità sequestrate.
Benché la rilevazione 2018 si attesti sulle stesse percentuali di incidenza dell’anno precedente, cresce dell’8,31% il numero degli stranieri responsabili della distribuzione e parcellizzazione dell’eroina, soprattutto tra quelli di nazionalità nigeriana, tunisina, marocchina, albanese e pakistana, e del 35,60% quello attinente alle droghe sintetiche, in questo caso, con una maggiore incidenza di cittadini filippini, tunisini, marocchini e albanesi.
Di preoccupante rilievo è, invece, l’aumento del 26,15% dei minorenni responsabili del reato di cessione di hashish, una delle presentazioni della cannabis più utilizzate da giovani e giovanissimi,
anche se complessivamente il numero dei minori segnalati all’Autorità Giudiziaria, nel 2018, è stato pari al 3,57% del totale delle persone segnalate a livello nazionale, e ha evidenziato un decremento del 6,73% rispetto all’anno precedente. Solo il 19,53% dei minori denunciati è di nazionalità straniera, in particolare tunisina, marocchina, romena, senegales e ed egiziana, mentre il rimanente 80,47% è di nazionalità italiana.

Crescono per il secondo anno consecutivo le morti per overdose che, nel 2018, segnando un aumento del 12,84% rispetto all’anno precedente, raggiungono quota 334, con un incremento pari a 38 unità. In circa la metà dei casi, la causa del decesso è da attribuire al consumo di oppiacei (154 casi all’eroina, 16 al metadone, 1 al furanilfentanil). Dal 1973, anno in cui hanno avuto inizio le rilevazioni in Italia sugli esiti luttuosi per abuso di droga, sono complessivamente 25.405 i morti causati dal consumo di stupefacenti.

Chiude la sezione un’articolata panoramica di dati statistici (denunce, operazioni, sequestri etc.) ripartiti su base regionale e provinciale.

II PARTE – IL NARCOTRAFFICO INTERNAZIONALE

Descrive ed analizza il fenomeno del traffico internazionale delle sostanze stupefacenti, fornendo, attraverso i flussi informativi provenienti dagli Esperti per la Sicurezza di estrazione antidroga e i
dati prelevati dai report di importanti Organi e Agenzie internazionali, un’istantanea – a livello mondiale – della situazione del narcotraffico, con cenni che vanno dalla coltivazione e produzione
delle sostanze stupefacenti alle rotte d’importazione verso i luoghi di distribuzione e spaccio, dai livelli di consumo nelle diverse aree geografiche ai risultati dell’azione di Law Enforcement.
In particolare, l’elaborato, diviso in sezioni, offre per ciascuna delle principali sostanze stupefacenti, oppiacei (eroina), cocaina, derivati della cannabis (hashish e marijuana) e droghe sintetiche (amfetamina, metamfetamine ed ecstasy), una ricognizione efficace delle aree e dei volumi di produzione, quantificando, sulla base dei dati statistici più aggiornati, i progressi degli Stati nelle attività di eradicazione delle colture e smantellamento dei laboratori clandestini per la sintesi delle sostanze.
Consente, inoltre, di apprezzare, in raffronto ai dati dell’anno solare precedente, gli scostamenti positivi e negativi nei consumi da parte della popolazione mondiale con una particolare attenzione alle situazioni emergenti e di rilevanza epidemiologica nell’ambito di questo fenomeno.
Una cura particolare è stata posta nella descrizione delle più importanti direttrici del traffico che dai luoghi di produzione trasferiscono, anche attraverso complesse triangolazioni, le partite di
stupefacente negli Stati dove è più consistente e sostenuta la domanda di droga. Anche in questo caso, un approfondimento è riservato alle implicazioni di carattere criminologico e ai fenomeni di
inquinamento sociale, come il riciclaggio dei proventi del narcotraffico, che attingono i territori interessati dal transito della droga.
Ogni sezione si completa con appositi focus predisposti dagli Esperti per la Sicurezza della D.C.S.A. di stanza nelle aree sensibili del narcotraffico.

III PARTE – ATTIVITÀ DELLA D.C.S.A.

Riporta l’attività istituzionale della Direzione per quanto concerne, in particolare, lo sviluppo dei rapporti internazionali.
Su questo piano, l’anno di riferimento verrà ricordato per l’intervento dei referenti della Direzione Centrale in alcuni eventi
multilaterali di straordinario spessore nella pianificazione degli indirizzi strategici per il contenimento del narcotraffico e degli altri fenomeni connessi al consumo delle sostanze stupefacenti.
Viene in evidenza, in primo luogo, la partecipazione ai lavori della Commission on Narcotic Drugs (CND) delle Nazioni Unite, tenutasi a Vienna, nel marzo del 2018. In tale ambito si è dibattuto circa l’attuazione delle Convenzioni internazionali in materia di controllo delle droghe e l’attuazione della Dichiarazione Politica e del Piano d’Azione per contrastare il problema mondiale della droga, soprattutto in vista del decennale della Dichiarazione Politica e del Piano d’Azione del 2009. Nel corso della Sessione, che ha visto l’organizzazione di oltre 95 eventi a latere su numerose tematiche relative al fenomeno della droga, sono state negoziate ed approvate 11 risoluzioni. Le delegazioni hanno inoltre votato favorevolmente l’inserimento in tabella ed il conseguente controllo internazionale di 12 nuove sostanze psicoattive.
Analogo spessore è da attribuire alla partecipazione alla XXXV Sessione dell’International Drug Enforcement Conference (I.D.E.C.), consesso annuale organizzato dalla D.E.A. (Drug Enforcement Agency) statunitense, che riunisce i Capi delle Agenzie antidroga mondiali e i funzionari di alto livello incaricati di individuare le strategie per il controllo degli stupefacenti.
Durante la Conferenza, che nel 2018 si è svolta a Rotterdam, i numerosi interventi e i diversi workshops tematici hanno permesso di esaminare numerose questioni collegate all’attività di contrasto al narcotraffico, quali: le difficoltà per le agenzie di law enforcement riconducibili alle barriere giuridiche, linguistiche e culturali, che, di contro, rappresentano un’opportunità per le organizzazioni criminali; la scelta olandese di intraprendere misure maggiormente incisive a
contrasto del narcotraffico, in considerazione del ruolo del Paese, che è principale punto di arrivo dello stupefacente in Europa; la necessità di una maggiore cooperazione per le sfide in tema di nuove sostanze psicoattive e di darknet; i rischi per la salute derivanti dalla diffusione del fentanil e suoi derivati, già sperimentati in concreto dagli USA e dal Canada; la necessità di prestare attenzione alle criptovalute e di seguire i flussi finanziari (si stima che solo il 2% dei proventi del narcotraffico sia sequestrato).
Per quanto attiene le intese bilaterali, tra le molte intraprese nel corso del 2018, si segnala la sottoscrizione del Memorandum Operativo Antidroga con il Perù avvenuto nel corso della visita
istituzionale di una delegazione della Dirección Antidrogas della Policía Nacional del Perú (DIRANDRO) guidata dal Direttore, Gen. Hector Loayza Arrieta (Roma, 6 settembre 2018).
In occasione di impegni internazionali delle Autorità di Vertice, sono stati predisposti 75 “Punti di situazione”, utili a definire la fenomenologia del narcotraffico e gli aspetti di cooperazione di polizia nel contrasto al traffico illecito di sostanze stupefacenti riferiti a molteplici Paesi.
Nella stessa sezione si parla del sostegno tecnico – logistico a vantaggio degli Uffici e Comandi che svolgono attività di polizia giudiziaria nel settore del contrasto del narcotraffico sul territorio
nazionale, della formazione delle Forze di Polizia e del l’attività legislativa e di consulenza normativa.
Come per i passati anni, si è provveduto ad evidenziare – in apposite sezioni dell’elaborato – anche il lavoro e i risultati raggiunti sia dalla Sezione Precursori che dalla nuova Sezione Droghe Sintetiche e NPS.
Chiude l’Annuale la descrizione delle attività dell’Ufficio Programmazione e Coordinamento Generale e, in particolare, delle
apprezzate iniziative di prevenzione dell’uso delle sostanze stupefacenti svolte da un team della Direzione Antidroga a favore degli studenti delle scuole di primo e secondo grado di Roma e del suo circondario.

 

RELAZIONE ANNUALE AL PARLAMENTO SUL FENOMENO DELLE TOSSICODIPENDENZE IN ITALIA ANNO 2019 (DATI 2018)

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