AZZARDO E DIGNITA': LE FALLE NELLE NUOVE LINEE-GUIDA AGCOM

data di pubblicazione:

16 Maggio 2019

L’Autorità di Garanzia delle Comunicazioni (Agcom) ha di recente pubblicato le ‘Linee guida’ per verificare sui media l’osservanza del divieto di pubblicità al gioco d’azzardo. Un articolo di Marco Dotti, pubblicato sul settimanale Vita, fornisce però un esame critico del testo, da cui si evidenzia la presenza di ambiguità tali da consentire alcune forme pubblicitarie palesi. In particolare, non costituisce pubblicità l’esporre la notizia che un cliente, proprio in un’apposita rivendita, ha grattato il tagliando fortunato o ha incassato una vincita di scommessa. Oppure, non costituisce pubblicità -o meglio, è ritenuta una forma di promozione lecita- il fatto di interpolare le trasmissioni di eventi sportivi con spot che indicano le quote delle scommesse ‘in progress’, cosa che è alla base dell’induzione alla scommessa. Infine, scrive Dotti, “Di fatto potrà proseguire l’utilizzo della tv per commercializzare l’azzardo tramite «la televendita di beni e servizi di gioco a pagamento». Insomma, dall’analisi effettuata da Dotti, le linee-guida sembrano poco stringenti, poco efficaci nel normare e regolamentare il fenomeno.

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