una battuta di arresto per la lotta al virus HIV?

il farmaco iniettabile a lunga durata è il migliore strumento di prevenzione per contenere la diffusione del virus HIV

il lenacapavir, un antiretrovirale iniettabile sviluppato dall'azienda farmaceutica Gilead sciences, era in grado di prevenire la trasmissione sessuale dell'Hiv con un'efficacia del 100%, bloccando la funzione della proteina nel capside del virus, che ne permette la replicazione".

data di pubblicazione:

2 Aprile 2025

E’ a rischio la distribuzione del lenacapavir, farmaco potenzialmente in grado di prevenire la trasmissione dell’HIV.  Sul sito di Wired si legge che se il governo USA decidesse di bloccare i fondi dedicati agli aiuti esteri, il rischio concreto sarebbe quello di non avere abbastanza fondi per acquistare grandi quantità di farmaco a prezzi accessibili. Farmaco da destinare soprattutto ai paesi dell’Africa sub-sahariana.

Linda-Gail Bekker, professoressa di medicina dell’Università di Città del Capo, che ha guidato uno studio clinico sul farmaco, denominato Purpose 1, sostiene che “(…) il lenacapavir, un antiretrovirale iniettabile sviluppato dall’azienda farmaceutica Gilead sciences, era in grado di prevenire la trasmissione sessuale dell’Hiv con un’efficacia del 100%, bloccando la funzione della proteina nel capside del virus, che ne permette la replicazione”.

Le iniezioni di lenacapavir hanno il vantaggio di essere necessarie solo ogni sei mesi, una caratteristica quest’ultima molto utile per l’adozione del farmaco, che lo faceva preferire anche alla Prep in pillole.

Per Bekker “(…) il limite principale della Prep è l’adozione notoriamente scarsa: gli studi che dimostrano che i gruppi target spesso faticano a procurarsi il farmaco, dimenticano di prendere le pillole giornaliere o si sentono giudicati in modo negativo quando lo fanno. Sappiamo che, soprattutto per i giovani, assumere una pillola orale quotidiana per la Prep è una sfida.

Abbiamo provato ogni tipo di soluzione, come l’invio di messaggi di testo. A San Paolo la Prep si distribuisce addirittura dai distributori automatici. Ma a volte è molto difficile prendere un farmaco quotidiano se non si è malati o lo si fa per prevenzione”.

A questo punto se il Pepfar (il programma globale dedicato all’Hiv/Aids del governo statunitense) non dovesse essere rifinanziato sono a rischio 10 milioni di dosi di Lenacapavir destinate al continente africano.

“Al momento  il governo americano, pur prevedendo una deroga temporanea di 90 giorni per i finanziamenti al Pepfar, ha ripristinato solo i fondi destinati ai trattamenti antiretrovirali salvavita per le persone sieropositive. Sono coperte le forme esistenti di Prep, ma solo per le donne incinte o che allattano. Non ci sono indicazioni che gli acquisti del lenacapavir andranno in porto secondo i piani”.

La soluzione di farmaci a lunga durata resta di fatto l’obiettivo finale, perché più promettente, come nel caso del cabotegravir, una forma di Prep iniettabile che doveva essere somministrata solo ogni due mesi. La sua “(…) sperimentazione ha dimostrato che le persone che ricevevano il farmaco avevano un rischio di contrarre l’Hiv inferiore del 90% rispetto a chi assumeva pillole orali. Tuttavia, l’accesso al farmaco è risultato il principale ostacolo verso un’adozione diffusa”.

A questo punto Bekker spera che altre agenzie internazionali possano integrare la mancanza di fondi statunitensi, anche se nel breve periodo questa situazione potrebbe provocare un aumento delle infezioni da HIV e di altre patologie correlate, quali l’ipertensione, l’obesità e il diabete di tipo 2. 

Sicuramente nel futuro anche gli stessi paesi africani dovranno investire sempre di più sull’acquisto di questi farmaci, per una prevenzione maggiormente efficace.

Ma la paura di Bekker è che “(…) senza le risorse provenienti dagli Stati Uniti, l’opportunità irripetibile rappresentata dal lenacapavir possa andare persa”.

 

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