carcere e diritti delle persone detenute

i momenti di intimità con il partner rientrano in questi diritti

la libertà di godimento delle relazioni affettive costituisce un diritto costituzionalmente tutelato, diritto che lo stato di detenzione può comprimere, ma non annullare con una previsione astratta e generalizzata ignara delle condizioni individuali del detenuto

data di pubblicazione:

15 Gennaio 2025

Per le persone detenute ottenere momenti di intimità in spazi dedicati e non sorvegliati a vista è un vero e proprio diritto.  Da un articolo a firma di Giovanni Negri per il Sole 24 ore e riportato sul sito Ristretti orizzonti, si apprende che la Corte di Cassazione,  ha “(…) annullato l’ordinanza del tribunale di sorveglianza di Torino con la quale era stata giudicata inammissibile l’impugnazione di un detenuto contro il provvedimento dell’istituto penitenziario che gli aveva negato un colloquio in intimità con la moglie perché la struttura non lo permetteva. Per il giudice la richiesta del detenuto non configurava un diritto, semmai un’aspettativa non tutelabile davanti all’autorità giudiziaria”.

Nonostante questa sentenza, che ribadisce il fatto che “(…) la libertà di godimento delle relazioni affettive costituisce un diritto costituzionalmente tutelato, diritto che lo stato di detenzione può comprimere, ma non annullare con una previsione astratta e generalizzata ignara delle condizioni individuali del detenuto”, manca un tassello per rendere realmente applicabile questo diritto.

Si tratta della mancanza di spazi dedicati, che ad oggi nessun istituto può garantire, nonostante nel marzo scorso, il ministro della Giustizia Carlo Nordio annunciò la costituzione di un gruppo di lavoro dedicato.

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