Ridefinire l’alcol: la nuova campagna europea sui rischi del bere

la campagna punta a colmare il gap di informazioni sul tema stimolando una riflessione sui consumi personali

L'obiettivo è stimolare le persone a ripensare al loro rapporto con il consumo di alcol. Un rapporto troppo spesso privo di informazioni scientifiche e alimentato da miti legati al bere. Un rapporto con le bevande alcoliche favorito da una cultura del bere associata a momenti di festa e socializzazione. Un bere favorito dai prezzi bassi, dalla facile reperibilità delle bevande e da una pubblicità incalzante, che mostra il bere come un comportamento positivo e privo di rischi. 

data di pubblicazione:

13 Novembre 2024

Dal 2 ottobre al 30 novembre 2024 in tutta Europa, Italia compresa, sarà pubblicizzata la campagna “Redefine alcohol“. Una campagna che punta a riconsiderare l’uso di alcol alla luce dell’evidenza scientifica dei benefici del non bere o del bere meno inteso come mezzo di prevenzione sulla rilevanza del rischio, anche oncologico, del consumo ”moderato“ insito anche in un singolo bicchiere.

Una campagna, a cui ha collaborato anche l’Osservatorio Nazionale Alcol (ONA) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), che punta a informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi del consumo di alcol.

L’obiettivo è stimolare le persone a ripensare al loro rapporto con il consumo di alcol. Un rapporto troppo spesso privo di informazioni scientifiche e alimentato da miti legati al bere. Un rapporto con le bevande alcoliche favorito da una cultura del bere associata a momenti di festa e socializzazione. Un bere favorito dai prezzi bassi, dalla facile reperibilità e da una pubblicità incalzante, che mostra il bere come un comportamento positivo e privo di rischi.

“Questa campagna mira a sensibilizzare sui rischi nascosti associati all’alcol, ispirare un cambiamento verso l’accettazione dei benefici di un consumo ridotto e incoraggiare una riflessione più profonda sul motivo per cui l’alcol è così radicato nella nostra società.”

Le informazioni fornite riguardano le malattie e le lesioni che possono essere causate dall’alcol e sugli effetti nel breve lungo periodo. Effetti che possono riguardare anche “(…) terze persone, come dimostrato dall’incidentalità stradale, prima causa di morte prematura evitabile tra i giovani in Italia, o ai casi di violenza intra- ed extra-familiare e di criminalità agita sotto gli effetti dell’alcol.”

Per quanto riguarda le malattie provocate dall’alcol, la campagna si concentra in particolare sui molti tipi di tumori che possono colpire donne e uomini che bevono.

Confermando che non esistono livelli di uso sicuri per la salute, la campagna “(…) consiglia di limitare il consumo di qualunque tipo di bevanda alcolica, come già indicato dalle più importanti linee guida internazionali (che limitano a 2 drink a settimana l’uso), e formula come consiglio di prevenzione oncologica quello di non bere mai bevande alcoliche.”

Dopo aver evidenziato le tipologie di malattie più frequenti vengono fornite indicazioni sui benefici del bere meno. Benefici che non riguardano solo le persone che bevono, siano essi fisici, psichici e sociali, ma anche le persone che vivono intorno a loro.

“L’alcol ha un impatto che va oltre l’individuo; ha effetti di vasta portata sulle famiglie, sulle comunità e sulla società in generale. Ridurre il consumo di alcol nella società significherà meno infortuni, meno incidenti, meno suicidi, meno danni a terzi, a cose e persone, meno criminalità correlati all’alcol, nonché meno violenza in tutte le sue forme, inclusa la violenza sessuale e di genere.”

Per ottenere questi benefici però non bastano solo le scelte dei singoli, che sono importanti, ma serve anche un’azione dei decisori politici. Un’azione delle istituzioni che punti a creare un ambiente che incoraggi e sostenga queste scelte.

 

 

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