La salute mentale deve essere un diritto

Giovani e donne sono le fasce più colpite dai disturbi mentali

il benessere psicologico è alla base dello sviluppo individuale e del progresso della società e, in quanto tale, è un diritto umano fondamentale, un bene pubblico che va garantito. Diventa perciò necessario rimettere al centro del dibattito quotidiano, politico e non, il diritto ad avere una buona salute mentale."

data di pubblicazione:

29 Ottobre 2024

Le ferite fisiche vengono riconosciute e curate immediatamente, mentre quelle emotive e psicologiche possono passare inosservate. E’ questo uno dei rischi maggiori di cui parla l’appello lanciato da SOS Villaggio dei bambini sul sito Redattore sociale.

La Giornata mondiale della salute mentale del 10 ottobre è stata l’occasione per ribadire che “(…) il benessere psicologico è alla base dello sviluppo individuale e del progresso della società e, in quanto tale, è un diritto umano fondamentale, un bene pubblico che va garantito. Diventa perciò necessario rimettere al centro del dibattito quotidiano, politico e non, il diritto ad avere una buona salute mentale.”

Un diritto che va garantito soprattutto ai più giovani, che hanno maggiori probabilità di essere esposti a ansia e depressione. In particolare quei giovani che “(…) hanno perso o rischiano di perdere le cure genitoriali, perché più vulnerabili al disagio psicosociale rispetto ai propri coetanei, con conseguenze che si protraggono anche nell’età adulta.”

Per l’associazione ” (…) prendersi cura del proprio benessere psicologico è un diritto che i giovani reclamano a gran voce, una consapevolezza alla quale sono giunti anche grazie ai social, è qui infatti che gli adolescenti sentono parlare di salute mentale come di un problema reale e non più invisibile, ed è solo parlandone apertamente che si può abbattere lo stigma e normalizzare il bisogno di chiedere aiuto.”

Un aiuto da fornire soprattutto a donne e giovani, le fasce di popolazione maggiormente colpite. I dati parlano di circa l’8% dei bambini (di età compresa tra i 5 e i 9 anni) e il 14% degli adolescenti (di età compresa tra i 10 e i 19 anni) che convivono con un disturbo mentale.

Per questo motivo SOS Villaggio dei bambini ha lanciato una campagna social per sensibilizzare sul tema della salute mentale. Uno strumento, quello dei social, che può raggiungere più facilmente i giovani con l’obiettivo non solo di aprire un dibattito sul tema, ma anche di abbattere lo stigma e la solitudine che circondano le persone con disturbi.

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