aumenta la diffusione della ketamina

il suo utilizzo va oltre a quello legato ai free party

La ketamina è un anestetico dissociativo, in quanto ha effetti sedativi ma anche la capacità di indurre una sensazione di separazione della mente dal corpo. Riduce la percezione del dolore senza causare una riduzione della frequenza di respirazione, come invece fanno le sostanze oppioidi (come la morfina), per questo è considerata più sicura di molti altri anestetici. Inoltre agisce rapidamente."

data di pubblicazione:

29 Ottobre 2024

Sul sito de Il Post è possibile leggere un articolo interessante sulla ketamina e sulla sua diffusione. Una diffusione che è aumentata molto in questi ultimi anni, divenendo una sostanza consumata in diversi contesti, non solo in quello dei free party come poteva avvenire diversi anni fa. Un passaggio da sostanze usata a scopo ludico a sostanza, in diversi casi, di vero e proprio abuso quotidiano.

Gli effetti psicoattivi della ketamina, utili nella medicina tradizionale, erano molto apprezzati anche dai giovani frequentatori dei rave party, ma con il tempo il consumo di questa sostanza si è ampliato.

“Secondo il più recente studio del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) sul consumo di alcol, tabacco e droghe illegali tra gli adolescenti italiani, nel 2023 il 28 per cento degli studenti tra i 15 e i 19 anni disse di aver usato almeno una volta una sostanza illegale e l’1,3 per cento di aver assunto ketamina.”

Ma non si tratta solo di giovanissimi, anche persone di età maggiore (30 anni circa) possono entrare in contatto con la ketamina, come racconta una operatrice del progetto Neutravel: “in generale l’accessibilità delle sostanze illegali è aumentata con i lockdown, perché il mercato illegale ha trovato nuovi modi per arrivare alle persone. Capita che anche le app di incontri siano sfruttate per lo smercio di sostanze. Per questo, sia per gli adolescenti che per le persone che fino a qualche tempo fa avrebbero avuto meno dimestichezza con l’acquisto di sostanze illegali, comprarle è diventato più facile.”

E’ capitato già più volte che gli operatori del progetto siano venuti in contatto con”(…) persone di più di 30 anni che hanno dichiarato di essersi avvicinate a questa sostanza senza avere particolari esperienze pregresse con l’uso di droghe, fatta eccezione per l’alcol e per un consumo di marijuana non problematico.”

Ma a cosa è dovuta questa recente diffusione? I motivi possono essere diversi e riguardare non solo la facilità di reperimento, ma anche le caratteristiche intrinseche della sostanza. Sicuramente dopo il lockdown la vendita sulla rete è stata implementata, rendendo più facile l’acquisto per alcune persone, tanto che anche alcune app di incontro servono a questo scopo.

Per quanto riguarda le caratteristiche, la ketamina è definita un “(…) anestetico dissociativo, in quanto ha effetti sedativi ma anche la capacità di indurre una sensazione di separazione della mente dal corpo. Riduce la percezione del dolore senza causare una riduzione della frequenza di respirazione, come invece fanno le sostanze oppioidi (come la morfina), per questo è considerata più sicura di molti altri anestetici. Inoltre agisce rapidamente.”

E questi sono alcuni degli effetti ricercati dai frequentatori dei free party, in particolare quello dissociativo, che per certi versi è simile alle sensazioni che si provano con gli psichedelici, senza le allucinazioni visive. Questi consumatori la usano prevalentemente a scopo ricreativo e la modalità prevalente è quella di sniffarla sotto forma di polvere come per la cocaina. Si sono registrate anche situazioni di abuso che finiscono in un utilizzo della sostanza attraverso iniezioni intramuscolo, ma rimangono ancora limitate sia per l’impegno richiesto che per lo stigma che circonda l’uso delle siringhe.

La situazione più critica è rappresentata dalla ricerca del  “k-hole”, uno stato “(…) che si potrebbe tradurre come “tunnel della ketamina”. È una condizione in cui ci si può “vedere da fuori” e che viene spesso associata alle esperienze di pre-morte (near death experience), quelle sensazioni di vario tipo riferite da alcune persone che sopravvivono a una condizione di morte clinica reversibile, tipicamente l’arresto cardiaco. Per qualcuno lo stato di k-hole è simile a quello del sogno, ma è un’esperienza molto intensa e potenzialmente traumatica per il malessere che può provocare.”

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