PratoInGioco: una indagine sulla percezione del gioco d’azzardo nel territorio pratese.

la motivazione principale che spinge a giocare d'azzardo rimane quella delle vincite in denaro

L'obiettivo generale della ricerca era quello di ampliare la conoscenza degli specifici fenomeni collegati al gioco d'azzardo, nonché comprendere la portata e le modalità di diffusione del fenomeno del GDA oggi sul territorio della provincia di Prato

data di pubblicazione:

28 Luglio 2024

PratoinGioco è una ricerca sulla percezione dei rischi del gioco d’azzardo che si è svolta nella Provincia di Prato. E’ ora possibile leggere il report della ricerca che si è conclusa nei primi mesi del 2024. Il documento nella parte iniziale inquadra il gioco d’azzardo (GDA) secondo l’attuale sistema nosografico internazionale e fornisce le dimensioni del GDA in Italia e in Toscana. L’obiettivo generale della ricerca era quello di “(…) ampliare la conoscenza degli specifici fenomeni collegati al gioco d’azzardo, nonché comprendere la portata e le modalità di diffusione del fenomeno del GDA oggi sul territorio della provincia di Prato”.

La ricerca è stata condotta attraverso l’uso di un questionario compilabile online e si rivolgeva alle persone residenti o domiciliate nella città di Prato di età compresa tra i 15 e 74 anni.

Cosa è emerso dalla ricerca? Innanzitutto che coloro che hanno giocato negli ultimi 12 mesi sono essenzialmente maschi con una età media di 35.59 anni, con diploma di scuola superiore e con un impiego da lavoratori dipendenti.

La maggior parte del campione vede il gioco d’azzardo come una malattia o un vizio, comunque come qualcosa di molto diffuso e pericoloso. La maggior parte pensa che il gioco coinvolga nella stessa misura la popolazione italiana e straniera, ma soprattutto nonostante molti partecipanti riferiscano di avere almeno un amico/conoscente con problemi legati al gioco d’azzardo, pochissimi conoscono l’esistenza dei servizi territoriali che si occupano di questo fenomeno.

Rispetto alla maggiore comprensione del fenomeno la ricerca ha evidenziato che la principale motivazione legata la gioco d’azzardo è quella legata alla sfera economica, ovvero vincere denaro. 

Relativamente a quest’ultimo punto, l’entità delle vincite o delle perdite, riferite dalla maggior parte del campione, è di lieve entità. Dato che potrebbe far pensare alla difficoltà, da parte dei giocatori con un reale disturbo, di partecipare a queste indagini “(…) potenzialmente per motivazioni legate allo stigma o a vissuti di vergogna o imbarazzo.

Parallelamente, ciò potrebbe anche essere legato ad un maggior disinteresse per le tematiche sociali associato alla tendenza a ricercare gratificazione unilaterale dalle dinamiche di gioco, anche in virtù di alterazione neurobiologiche connesse all’addiction.”

 Chiaramente la partecipazione limitata alla ricerca da parte di giocatori d’azzardo patologici rappresenta un limite che potrebbe influenzare la generalizzabilità dei risultati ricordano gli autori, come pure l’utilizzo esclusivo di strumenti self report, che dovrebbero invece essere integrati da strumenti con misure obiettive.

I risultati dello studio rappresentano sicuramente un passo importante per la comprensione di questo fenomeno, non solo per quanto riguarda l’evidenza dei fattori di rischio e le motivazione connesse, ma anche per lo sviluppo di strategie future atte a contrastare il disturbo da gioco d’azzardo.

 

Il report del progetto “PratoiInGioco” è consultabile presso il CeSDA.

 

 

 

Ti potrebbe interessare anche
Precedente
Successivo