HIV e funzionalità dei servizi durante il Covid 19

Sul sito di Uniti contro l’Aids è possibile approfondire i risultati di una ricerca sul tema dell’accesso ai servizi dedicati all’ HIV durante gli anni della pandemia da Covid-19. Si tratta di un documento elaborato dal Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) relativo agli anni 2021-2022. I dati raccolti riguardano paesi dell’Europa e dell’Asia centrale.

Attraverso una Survey lo studio voleva capire se “(…) l’erogazione delle prestazioni per la diagnosi e trattamento dell’HIV e delle IST avesse risentito, negli anni 2021 e 2022, degli effetti associati alla pandemia da COVID-19 indicando diverse opzioni: chiusura, riduzione oltre il 50%, riduzione sotto il 50%, nessuna variazione, incremento.”

I risultati riportano una generale riduzione dei servizi erogati, soprattutto durante il 2021 con punte del 50%, ma senza registrare chiusure definitive. Le motivazioni alla base di questa riduzione sono state individuate essenzialmente nell’utilizzo di personale e strutture per l’emergenza pandemica, con la conseguenza di limitare ulteriormente le aperture.

I paesi che invece sono riusciti ad organizzare misure alternative per la consegna dei farmaci antivirali sono riusciti a fare fronte alla necessità terapeutiche delle persone in modo efficace.

“Nonostante lo studio si basi sulla valutazione individuale più che su una misurazione oggettiva delle prestazioni erogate, è evidente che i servizi per la diagnostica e trattamento delle IST e infezione da HIV abbiano avuto una riduzione in conseguenza dell’emergenza pandemica e della riorganizzazione transitoria dei centri per le malattie infettive.”