Aumentano i casi di violenza sessuale denunciati negli ospedali e nei servizi territoriali della Usl Toscana Centro, e aumenta la quota di donne che denuncia di essere stata vittima di droghe dello stupro. Sono questi i dati più allarmanti contenuti in un articolo di Firenze Today.
“Sono tre anni che indaghiamo sulla droga dello stupro nelle donne che si rivolgono a noi per aver subito violenza sessuale. C’è una quota importante ed è un fenomeno che sta crescendo”. A dirlo è Valeria Dubini, direttore delle attività territoriali in ambito ostetrico-ginecologico della Usl Toscana Centro e responsabile aziendale della Rete Codice Rosa. Sembra quindi che anche a Firenze e nel fiorentino, dopo l’allarme scattato in altre parti d’Italia e lo scandalo scoppiato anni fa a Bruxelles, abbia preso a circolare il brutto vizio di mettere droga nel bicchiere all’insaputa della malcapitata vittima.
Le donne a cui accade, sono perlopiù giovani con meno di 35 anni. Come ogni persona, escono la sera e vanno in giro a fare due chiacchiere e una bevuta. Poi però si svegliano il giorno dopo e non ricordano niente. “Dove accada e sull’attitudine all’utilizzo di queste sostanze nei locali non so che dirle, lo possono sapere solo le forze dell’ordine – ammette Dubini – Noi verifichiamo che più che in passato le persone che si rivolgono a noi per violenza sessuale, riferiscono una storia di aver fatto una bevuta a seguito della quale non si ricordano mai cosa sia successo. Si sono ritrovate al mattino dopo con i segni della violenza e mutande sporche o simili. Questo è quello che succede”.
Che in generale quello della violenza sessuale sia un problema sensibile, lo dimostrano anche i numeri. Gli accessi al Codice Rosa nella Usl Toscana Centro sono aumentati del 20 per cento tra il 2021 e il 2022. E la crescita non si è fermata. Se nel 2022 si sono registrati 240 accessi per maltrattamento e 36 per violenza sessuale, nel 2023 questi sono aumentati arrivando a 266 accessi per violenza domestica e ben 54 per violenza sessuale. Un aumento quest’ultimo, dati alla mano, del 50 per cento in più rispetto all’anno precedente.
“Potrebbe anche essere un effetto di una maggior consapevolezza e fiducia nel rivolgersi agli ospedali – osserva Dubini – Di sicuro questi numeri potrebbero essere la punta di un iceberg. Come lo sono i femminicidi che leggiamo ogni giorno sul giornale“.
A Careggi, che non rientra nei numeri della Usl Toscana Centro, nel 2023 sono stati registrati 164 accessi tra maltrattamenti e abusi sessuali. Di questi, 50 erano per violenza sessuale. Tra maltrattamenti e violenze sessuali, sono invece stati registrati 86 accessi all’ospedale San Giovanni di Dio, 32 a Santa Maria Nuova e 25 a Santa Maria Annunziata.
“Circa il quindici per cento di questi sono per violenza sessuale. – commenta Dubini – In pratica su 54 violenze sessuali registrate nella Usl Toscana Centro, circa la metà sono state registrate a Firenze. Da Santa Maria Nuova, dove manca ginecologia, tante che subiscono abusi vengono poi mandate a San Giovanni di Dio”.
A questi numeri, ovvero circa 80 violenze sessuali registrate nel fiorentino nel solo 2023, vanno aggiunte le vittime che si sono rivolte alle strutture territoriali della Usl. “Tante persone si sono rivolte alle nostre strutture come assistenti sociali, servizi di psicologia o consultori – sottolinea Dubini – e spesso non sono passate dal Pronto Soccorso. Parliamo di 440 percorsi di accompagnamento vittime tra tutta la Usl Toscana Centro, di cui 23 erano per violenza sessuale. Le equipe territoriali sono in vigore da due anni e aiutano nell’emersione del sommerso che, per quanto riguarda la violenza sessuale, probabilmente è notevole. Perché non tutte vanno al pronto soccorso, lì ci va solo chi ha lesioni o intende denunciare”.
Tornando al problema delle violenze sessuali in stato di incoscienza, “Queste accadono spesso a seguito di un incontro casuale – dichiara Dubini – e coinvolgono anche tante ragazze straniere. A volte si è già un po’ bevuto, altre no. Per quanto riguarda le sostanze, sono droghe particolari. Simili alle benzodiazepine che vengono associate all’alcol e stordiscono. In questo senso sono dette dello stupro. Chi le somministra sono spesso giovani“.
Il Fentanyl, la cosiddetta la droga degli zombie, con effetti che ricordano quelli della morfina, ha un impatto sul nostro organismo più forte anche di 50 volte rispetto a quello dell’eroina. Negli Usa è un dramma sociale e anche in Italia nei giorni scorsi è scattata la massima allerta.
“Sembra che anche il Fentanyl stia prendendo piede e utilizzato tra le droghe dello stupro – commenta Dubini – È una cosa che noi usiamo in sedazione per le anestesie. È una delle sostanze usate, che stordiscono e aiutano ad estorcere situazioni che non richiedono un consenso. Hanno la particolarità di essere usate senza che la persona se ne renda conto. È un problema che va arginato. Quello che possiamo dire è se vi accadesse di non ricordare niente, anche senza aver segni di violenza addosso, di presentarvi comunque al pronto soccorso per fare degli esami”.