Pena di morte e reati droga correlati

sono stati 467 le esecuzioni capitali nel mondo per questo tipo di reati

Nel 2023 sono state 467 le esecuzioni avvenute, con un aumento del 44% rispetto al 2022, e del 1450% rispetto al 2020. Il 98% delle esecuzioni si concentra in Iran (459).

data di pubblicazione:

3 Maggio 2024

Alle fine del 2023 sono trentaquattro gli Stati che fanno ricorso alla pena di morte come strumento punitivo per reati droga-correlati. E’ quanto si apprende leggendo i dati del report di Harm Reduction International, Death penalty for drug offences – global overview 2024.

Nel 2023 sono state 467 le esecuzioni avvenute, con un aumento del 44% rispetto al 2022, e del 1450% rispetto al 2020. Il 98% delle esecuzioni si concentra in Iran (459).

Dal report si apprende che “a seconda della ricorrenza del provvedimento, gli Stati vengono suddivisi in quattro categorie: quelli ad alta applicazione, quelli a bassa applicazione, quelli ad applicazione simbolica, infine gli Stati per i quali i dati risultano insufficienti”.

Stati che per la maggior parte si concentrano nel sud-est asiatico, la zona geografica caratterizzata dalle maggiori problematicità, nonché dalle legislazioni più violente e repressive in materia di droghe. La cifra totale fornita nel documento non tiene conto delle esecuzioni avvenute in Cina, Vietnam e Corea del Nord, dove per gli ultimi due anni non è stato possibile accedere ai numeri ufficiali.

Rispetto ai dati generali in aumento si registrano anche delle diminuzioni importanti sul ricorso alla pena di morte per reati droga correlati, come nel caso dell’Arabia Saudita, dove si è assistito ad un calo del 96% rispetto al 2022 o come nel caso della Malaysia che ha deciso di abolire la pena di morte in questi casi. Casi che rappresentano il 42% delle esecuzioni capitali avvenute nel 2023, la statistica più alta dal 2016.

Resta comunque il fatto che “(…) nell’ambito di un contesto di per sé già così allarmante, pesa inoltre la mancanza di trasparenza da parte delle istituzioni governative, motivo per cui è ragionevole ritenere che i numeri effettivi siano decisamente più alti di quelli raccolti da HRI.”

Una situazione, quella delle esecuzione per crimini legati alle droghe, che diverse ONG hanno segnalato all’UNODOC, perché intervenga con maggiore fermezza nell’ambito della questione. Per queste ONG, che hanno presentato un documento specifico licenziato a fine 2023 da parte dell’OHCHR, resta comunque fondamentale l’abolizione della pena di morte per qualunque reato.

 

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