Sul sito di ARS Toscana è possibile leggere un interessante approfondimento sul tema del gioco d’azzardo. Un approfondimento che riguarda sia gli aspetti economici che epidemiologici del fenomeno. Aspetti che sono ricavati dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli di stato (AAMS) per quanto riguarda l’impatto economico del gioco e da studi e ricerche per gli aspetti epidemiologici.
L’AAMS monitora attraverso alcuni indicatori l’andamento del settore del gioco legale che, secondo i dati apparsi sul Libro Blu, ha avuto un incremento positivo.
Le entrate erariali del settore “Giochi” nell’anno 2022 sono state pari a 11,22 miliardi di euro, con un aumento del 33,4% rispetto al 2021. Entrate dovute soprattutto all’utilizzo degli “Apparecchi da intrattenimento”, seguiti da giochi numerici e le lotterie e infine dalle scommesse (soprattutto “Gioco a base sportiva”). Il restante “Altri Giochi” è attribuibile soprattutto ai “Giochi di abilità a distanza” e al “Bingo”.
Un aspetto da considerare, insieme ai dati sugli introiti è il setting di gioco, che può avvenire in luoghi fisici o in contesti online. Due contesti molto diversi tra loro che richiamano giocatori in parte diversi. ” Nel 2022 la raccolta del gioco fisico ha registrato un aumento del 43,2% rispetto al 2021, riferibile soprattutto all’utilizzo di “Apparecchi”, “Gioco a base sportiva”, “Gioco a base ippica” e “Bingo”; la raccolta del gioco a distanza mostra invece una crescita più modesta (dell’8,8%), con preferenze su giochi a base sportiva, giochi di abilità a distanza, giochi di carte e giochi di sorte.
Riguardo all’aspetto epidemiologico, indagato dall’ARS, si fa riferimento a diverse ricerche e studi a livello nazionale e locale. Studi soprattutto rivolti alla popolazione giovanile, che è quella fascia di popolazione che si trova maggiormente “(…) esposta a questo comportamento a rischio, sia per il tipo di caratteristiche del fenomeno, sia per i mezzi attraverso i quali il gioco d’azzardo si diffonde.”
Il primo studio a cui si fa riferimento, per capire quanto il gioco d’azzardo è socializzato tra gli adolescenti, è quello ESPAD Italia. Secondo l’edizione del 2021 il 50,1% della popolazione adolescente italiana ha giocato d’azzardo almeno una volta nella vita, in aumento rispetto agli anni precedenti, con il 42% che lo ha fatto almeno una volta nel corso dei 12 mesi precedenti alla rilevazione. A livello nazionale i ragazzi giocano nettamente di più rispetto alle loro coetanee, ma rispetto al 2019 per questo genere si assiste ad un calo più marcato. Per quanto riguarda il gioco online il numero di giocatori è in aumento, e si caratterizza come fenomeno prevalentemente maschile, con il 15,5% di prevalenze nel 2021, rispetto al 3,3% femminile.
Se si vuole restringere il campo d’indagine a livello di Regione Toscana il secondo studio a cui si fa riferimento è l’indagine EDIT, che dal 2008 indaga le prevalenze del gioco d’azzardo tra la popolazione giovanile compresa tra i 14 e 19 anni.
“(…) L’ultima edizione dello studio, avvenuta nel 2022, ha messo in luce risultati differenti rispetto alle percentuali di ESPAD Toscana 2021, calcolando il gioco d’azzardo come fenomeno diffuso tra il 29,6% del campione toscano (lifetime) e in continua diminuzione negli anni, con un calo costante dal 2008, quando 1 rispondente su 2 (52%) aveva dichiarato di aver giocato almeno una volta nella vita. Emerge invece, in continuità con i risultati nazionali, la differenza per genere, con una frequenza doppia tra i maschi (40,3%) rispetto alle femmine (18%).”
Entrambe queste ricerche hanno indagato il rischio di sviluppare il disturbo da gioco d’azzardo patologico. Dai dati ESPAD Italia emerge “(…) che una quota pari al 10,8% dei soggetti giocatori ha un comportamento “a rischio” (M=13,6%; F=7,3%), mentre il 6,6% risulta “problematico” (M=9,2%; F=3,0%). Sono valori in calo rispetto al 2008, mentre rispetto al 2019 è in diminuzione la percentuale a rischio e stabile quella problematica.
Per quanto riguarda l’indagine EDIT i risultati del questionario somministrato evidenziano che “(…) il 5,5% del campione toscano che ha scommesso almeno una volta nella vita ha risposto affermativamente al test, mostrando la probabilità di avere un problema con il gioco d’azzardo. Un rischio più diffuso tra i maschi (8,8%) rispetto alle femmine (2,1%).