IMPATTO SOCIO-SANITARIO ED ECONOMICO DIPENDENZE

oltre 250.000 gli utenti in carico ai servizi per le dipendenze: 65,9% tossicodipendenti, 24,6% alcolisti, 6% con dipendenza da gioco d’azzardo, 3% da tabagismo e 1,3% con altre dipendenze

secondo le valutazioni del rapporto, un euro speso per la presa in carico sociosanitaria dei soggetti dipendenti fa risparmiare quattro euro di spesa complessiva

data di pubblicazione:

12 Novembre 2023

L’impatto socio-sanitario ed economico delle dipendenze in Italia è al centro di un nuovo rapporto. Il rapporto è stato elaborato dal nuovo Centro Studi per lo sviluppo di analisi a supporto della governance e la sostenibilità del settore per la cura delle Dipendenze (Oised). Il Centro studi nasce nel 2022 da una iniziativa congiunta del Centro di ricerca C.R.E.A. Sanità (Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità) e di Ce.R.Co (Centro Studi e Ricerche Consumi e Dipendenze). 

Sono ovviamente tanti i dati e le informazioni del rapporto, di cui si fornisce qui una sintesi limitata agli aspetti salienti. Una prima considerazione è che un euro speso per la presa in carico sociosanitaria dei soggetti dipendenti fa risparmiare quattro euro di spesa complessiva. In termini economici, i fenomeni di dipendenza da stupefacenti e da alcol, generano un costo annuo di assistenza per il Paese di 8,3 miliardi, di cui 7,0 miliardi il primo e 1,3 miliardi il secondo. L’impatto economico complessivo è stimato in 22,5 miliardi (1% del PIL italiano).

La spesa complessiva per l’assistenza sfiora i € 2,3 miliardi, di cui oltre € 1,5 per la presa in carico nei Ser.D, in aumento nel post pandemia del +6% rispetto al 2019. Nella sua analisi OISED valuta che le azioni finalizzate a contenere gli “esiti del fenomeno” rappresentino un investimento. Per ogni euro investito in termini di presa in carico sociosanitaria (farmaci, incremento visite etc.), ci sarebbero 4 euro di risparmio. Stesso discorso per i risparmi ottenibili con gli effetti di una riduzione del ricorso alla detenzione a favore di pene alternative alla stessa.

Sono oltre 250.000 gli utenti in carico ai servizi per le dipendenze. Di questi, 65,9% tossicodipendenti, 24,6% alcolisti, 6% con dipendenza da gioco d’azzardo, 3% da tabagismo e 1,3% con altre dipendenze (internet, social, sex addiction ecc.). In Italia, nel 2022, sono attivi 570 servizi pubblici per le dipendenze (SerD), articolati in 612 sedi. Nel periodo 2015-2022, il numero di SerD in rapporto alla popolazione si è ridotto del -11,2% ogni 100.000 abitanti. Nei SerD, nel 2021, operavano 6.213 operatori dedicati all’assistenza delle persone con problemi di dipendenza da sostanze, escluso ad esempio il gioco d’azzardo e l’alcol.

Fra le proposte e raccomandazioni finali contenute nel rapporto si segnalano varie misure. Fra queste, l’applicazione dei recenti standard organizzativi finalizzati ad allineare l’offerta al fabbisogno “reale”, adattandoli agli specifici contesti organizzativi. Importante l’introduzione di percorsi di presa in carico degli utenti, trasversali tra servizi pubblici (ambulatoriali e ospedalieri), del privato sociale (servizi a bassa soglia, residenze e semi residenze, comunità etc.) e carcere.  

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