Chetamina e funghi allucinogeni per migliorare i risultati lavorativi

nella Silicon Valley il microdosaggio sembra una pratica ben radicata

In questo ambiente regna la convinzione che gli psichedelici in microdosaggio possono espandere la mente e gli orizzonti e produrre migliori risultati lavorativi.

data di pubblicazione:

1 Ottobre 2023

Il sito Open riporta un articolo del Wall Street Journal in cui si racconta come il mondo della Silicon valley si rapporta alle droghe, in particolare gli allucinogeni. A detta di un consulente vendite e marketing di San Francisco, chetamina e funghi allucinogeni sono ormai entrati nella cultura aziendale ” (…) al fine di aumentare la produttività, per inventare e per migliorare la concentrazione”.
Personaggi pubblici importanti hanno dichiarato il loro consumo di queste sostanze, esempio seguito da molti altri lavoratori. In questo mondo “(…) regna la convinzione che gli psichedelici in microdosaggio possono espandere la mente e gli orizzonti e produrre migliori risultati lavorativi. Fra i seguaci del movimento degli psichedelici in microdosaggio ci sono nomi eccellenti. Da Elon Musk con la ketamina e Sergey Brin di Google con i funghi magici. Il visionario Steve Jobs ammise di aver usato Lsd, definendo la droga “una delle due o tre cose più importanti” che aveva fatto nella sua vita”.  Sempre più spesso i medici negli USA tendono a prescrivere la chetamina per curare problemi di depressione o per i disturbi post traumatici da stress. Il problema però è che queste sostanze sempre più spesso vengono usate all’interno di party in modo simile all’alcol.
“Gli inviti alle sempre più frequenti feste psichedeliche sono inviati tramite la piattaforma Signal così da essere difficilmente condivisibili, ed ad alcuni dei party viene anche chiesto di firmare accordi di riservatezza. Di solito alla base c’è il tentativo di risolvere problemi di salute mentale“.
Qualcuno però, anche se favorevole all’utilizzo di queste sostanze mette in guardia i consumatori. Non solo può essere facile passare dall’uso all’abuso, ma anche la mancanza di un terapeuta esperto può rivelarsi pericolosa. Una mancanza che rende confusa la distinzione tra l’uso ricreativo e quello medico.

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