IL DIBATTITO SULLE POLITICHE DELLA DROGA NEL CONSIGLIO PER I DIRITTI UMANI DELL’ONU

Deciso un impegno per affrontare l’impatto discriminatorio della politica sulle droghe, in particolare in termini di discriminazione razziale

la risoluzione finale include per la prima volta un riferimento esplicito e di sostegno alla “riduzione del danno” in un documento delle Nazioni Unite sulla politica delle droghe.

data di pubblicazione:

7 Maggio 2023

Su Fuoriluogo è ospitato un intervento di sintesi a cura di “International Drug Policy Consortium” sugli importanti lavori del Consiglio per i diritti umani dell’ONU, all’interno del quale vi è stato, analogamente al passato, un acceso dibattito sulle politiche delle droghe. Una delle principali novità emerse è che la risoluzione finale include per la prima volta un riferimento esplicito e di sostegno alla “riduzione del danno” in un documento delle Nazioni Unite sulla politica delle droghe. Di pari importanza simbolica il fatto che “la risoluzione contiene l’impegno più forte finora assunto per affrontare l’impatto discriminatorio della politica sulle droghe, in particolare in termini di discriminazione razziale. In particolare, la risoluzione esorta gli Stati ad “adottare un approccio sistemico alla prevenzione e all’eliminazione della discriminazione razziale in tutte le fasi dello sviluppo, dell’attuazione, del monitoraggio e della valutazione delle politiche e dei programmi in materia di droga”.

Data la diversità di posizioni di fondo e di relative politiche fra stati, non stupisce che su altri punti o contenuti si siano raggiunti compromessi non sempre chiari. Ad esempio, sono stati inseriti nel testo due paragrafi presentati rispettivamente dall’Arabia Saudita e dall’Egitto. Uno riguarda il ruolo della sovranità dello Stato nel diritto internazionale e l’altro introduce nuovamente l’obiettivo di raggiungere una “società libera dall’abuso di droga”. La risoluzione è stata adottata dal Consiglio dei diritti umani senza voto: ciò significa che la risoluzione costituisce ora un dettato concordato sulle droghe, anche se alcune delegazioni si sono dissociate dal testo finale, sostenendo di non essere vincolate da esso. Tra queste, la Cina, l’Egitto e i Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (Bahrein, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti).

 

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