XILAZINA E FENTANYL: SI AGGRAVA L’EMERGENZA OVERDOSE NEGLI USA

Aggiunta di xilazina, potente tranquillante, al fentanyl segnalata negli USA

data di pubblicazione:

25 Aprile 2023

Un articolo del Guardian fa luce sulla nuova emergenza negli USA determinata nello spaccio di strada dall’aggiunta di xilazina, un potente tranquillante, al fentanyl. In un quadro già drammatico, le autorità sanitarie USA hanno lanciato una nuova allerta, preoccupate per l’ulteriore aumento di decessi dovuti a overdose di persone che, in modo per lo più inconsapevole, hanno assunto fentanyl contenente il tranquillante.La circolazione negli USA di questo nuovo mix è di portata nazionale: recenti analisi sui sequestri ne hanno mostrato la presenza in 48 stati su 50. Sebbene la sostanza sia conosciuta da decenni, e le sue prime tracce mescolata all’eroina risalgono a venti anni fa a Portorico, l’allerta risale a pochi mesi fa e ha spinto la FDA ad aggiungere la xilazina alla lista delle sostanze psicoattive proibite. Il principale motivo di preoccupazione destato dalla xilazina è legato ai suoi effetti di riduzione della respirazione, del battito cardiaco e della pressione sanguigna: la sua aggiunta al fentanyl rende spesso inefficace l’uso salvavita del naloxone. Inoltre, la xilazina presenta un altro grave problema: per meccanismi ancora pochi chiari, il suo uso espone a gravi danni della pelle, provocando profonde ferite cutanee, che possono degenerare in cancrena delle parti interessate. Questi effetti assomigliano all’esposizione a sostanze chimiche o tossiche.

Sebbene le autorità sanitarie nazionali stiano cominciando a prendere in carico il problema, sono ancora carenti le informazioni a disposizione degli esperti su questa nuova emergenza. A Philadelfia, una delle metropoli più colpite dal problema, è attiva da due anni un ente no profit specializzato nella riduzione del danno, che ospita una narco-sala. Da cinque mesi gli esperti del centro trovano quantitativi crescenti di xilazina contenuti nei campioni di fantanyl analizzati. Per affrontare in modo adeguato questa nuova crisi, è necessario, secondo gli operatori del centro, che tutti gli stati rendano legali i test di analisi delle sostanze e l’operato delle associazioni che si occupano di riduzione del danno.

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