UNA PROCEDURA SPERIMENTALE PER I BAMBINI CON HIV EREDITATO

messa a punto una procedura in grado di caratterizzare la carica virale residua, ossia quella quantità di virus che rappresenta il principale ostacolo alla completa guarigione

data di pubblicazione:

10 Aprile 2023

Ogni anno a livello mondiale ci sono circa 150.000 infezioni pediatriche da HIV, ma per tutti questi bambini, grazie al lavoro di medici e ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, da quest’anno è stata messa a punto una procedura in grado di caratterizzare la carica virale residua, ossia quella quantità di virus che rappresenta il principale ostacolo alla completa guarigione, come si evince da un articolo sul sito Quotidianosanita.it

Riuscire a caratterizzare la carica virale residua nei bambini che hanno ereditato il virus  significa individuare la”(…) risposta immunitaria protettiva a essa associata presente nei pazienti, individuando quei bambini in cui il residuo virale risulta dormiente e quelli in cui tale residuo comporta, se non adeguatamente trattato, un rischio di recidiva della malattia”.
Per quei bambini con carica virale dormiente inizierà da quest’anno una sperimentazione sulla sospensione della terapia antiretrovirale. Purtroppo “(…) la presenza del residuo, infatti, è ciò che rende necessaria l’assunzione di una terapia antiretrovirale per tutta la vita. Nei bambini che hanno ereditato il virus dalla madre (infezione verticale) e che hanno iniziato la terapia antiretrovirale precocemente, la quantità di questo residuo è ridotta. Tuttavia, per capire le reali possibilità di cura è fondamentale una procedura diagnostica – la caratterizzazione cellulare del residuo – che richiede il prelievo di una notevole quantità di sangue, spesso difficoltoso trattandosi di bambini”.
Per superare questa difficoltà, e quindi avere una quantità ottimale di cellule per la caratterizzazione, è stata messo a punto una procedura, la “(…) leucoaferesi che, attraverso un apposito macchinario, consente di prelevare solamente i globuli bianchi, reimmettendo poi in circolo il resto del sangue. Il procedimento è risultato sicuro per i piccoli pazienti ed efficace, con una resa cellulare fino a 250.000 volte maggiore rispetto alle tradizionali tecniche di prelievo”.
Questo ha consentito l’inizio della ricerca condotta dall’Ospedale bambin Gesù in collaborazione con il MIT di Boston, ed i cui risultati saranno presentati nel corso della 30° edizione della Conference on Retroviruses and Opportunistic Infections (CROI) che si terrà dal 19 al 23 febbraio 2023 a Seattle.

 

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