ALCOLICI ED ENTRATE FISCALI

il giappone vuole fare ripartire i consumi

Un concorso di idee per convincere i giovani a bere di più. E' quello che si legge in un articolo pubblicato da Il Post e che riguarda il Giappone, dove le entrate fiscali legate alle imposte sugli alcolici sono diminuite a causa di un minore consumo tra la popolazione. Un problema, quello economico, che si interseca inevitabilmente con quello della salute. 

data di pubblicazione:

7 Gennaio 2023

Un concorso di idee per convincere i giovani a bere di più. E’ quello che si legge in un articolo pubblicato da Il Post e che riguarda il Giappone, dove le entrate fiscali legate alle imposte sugli alcolici sono diminuite a causa di un minore consumo tra la popolazione. Un problema, quello economico, che si interseca inevitabilmente con quello della salute.

L’invecchiamento della popolazione, dovuto essenzialmente al calo delle nascite, la diminuzione dell’immigrazione, ma anche il Coronavirus con le sue restrizioni, e quindi le minori occasione di incontro, possono essere alcune delle ragioni che stanno facendo registrare una diminuzione del consumo di alcolici e di conseguenza delle entrate fiscali per il governo.
Se di fronte a questa situazione alcuni reagirebbero positivamente, rallegrandosi per comportamenti che salvaguardano la salute, questo non accade in Giappone, dove il Governo è molto preoccupato per la situazione, al punto che a metà anno ha proposto, ai giovani di età compresa tra i 20 e 39 anni, un concorso di idee per promuovere “(…) progetti, iniziative promozionali e strategie innovative per incentivare tra i coetanei il consumo di alcolici (sakè) sia nei locali pubblici che in casa: non solo nihonshu, il vino di riso che noi chiamiamo sakè, ma per esempio anche birra, vino, whisky e shochu, un tipico distillato”.
Insomma si vuole puntare sui giovani perché riprendano abitudini di consumo tradizionali senza però dimenticare  i  consumi più di tendenza.
Al basso livello di consumi di alcolici si è accompagnato una recessione nelle entrate fiscali, che negli anni sono diminuite significativamente: “In base ai dati forniti dall’Agenzia dell’entrate, nel 2020 in media i giapponesi avevano bevuto 75 litri di bevande alcoliche a testa, contro i 100 litri consumati nel 1995. Sempre stando ai dati dell’Agenzia, nel 2020 le imposte sull’alcol avevano contribuito per l’1,7 per cento delle entrate fiscali annuali: un terzo rispetto al 1980.
Le vendite di birra nell’anno fiscale 2020, che si è concluso nel marzo 2021, sono calate del 20 per cento rispetto all’anno fiscale precedente”.
Questa iniziativa non ha trovato tutti d’accordo, critiche sono state fatte relativamente al rischio sulla salute che comporta il consumo di alcolici, ma di contro molti hanno appoggiato l’iniziativa proponendo anche di usare maggiormente personaggi famosi o sistemi di intelligenza artificiale per promuovere il consumo.

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