GIOVANI E UTILIZZO DISPOSITIVI ELETTRONICI: POSSIBILI CONSEGUENZE

data di pubblicazione:

17 Dicembre 2022

 Sul sito della Società Italiana di Pediatria – SIP – un articolo approfondisce il tema dell‘utilizzo dei dispositivi elettronici da parte di bambini e adolescenti e conseguenze possibili sul loro stato di salute. L’aumento costante e significativo di questo utilizzo, soprattutto a partire dal 2020 con l’epidemia da Covid-19, impone un monitoraggio costante della situazione e delle possibili correlazioni con disturbi registrati tra i giovani.

I dati nazionali, ricavati dal 17° Rapporto del Censis, raccontano di un aumento considerevole dell’utilizzo di smartphone e social media in tutta la popolazione, con percentuali molto alte da parte dei giovani di età compresa tra i 14 e 29 anni.
L’analisi del Censis ha rilevato che questa fascia per il “(…) 92,3% utilizza WhatsApp, l’82,7% YouTube, il 76,5% Instagram, il 65,7% Facebook. Più di un terzo ha accesso, infine, a Spotify e TikTok (rispettivamente il 36,8% e 34,5%). Ci troviamo di fronte ad un utilizzo molto diffuso di dispositivi e social medi, che soprattutto in altri paesi (USA) ha visto abbassarsi di molto l’età del primo utilizzo.
Da uno studio condotto dal  Pew Research Center (USA) emerge che il 70% dei bimbi con meno di 5 anni usa abitualmente il tablet e il 30% gioca con i videogiochi. In Italia il Rapporto Censis ha registrato un utilizzo regolare dello smartphone da parte dell’85,7% degli adolescenti tra gli 11 e 17 anni, con il 72% che usa la connessione internet a banda larga.
Altro dato importante è l’aumento del tempo di utilizzo: per il 46% di adolescenti si attesta sulle tre ore giornaliere. Un utilizzo che è sempre più a livello individuale e che espone maggiormente i giovani a diversi rischi, (…) tra cui il cyberbullismo che colpisce il 7% dei ragazzi di età compresa tra 11 e 13 anni e il 5,2% degli adolescenti di età compresa tra 14 e 17 anni o lo stalking che colpisce più di 600 minori in Italia”.
L’aumento del tempo trascorso sui social, in condizione di isolamento e senza strumenti per poter navigare in modo consapevole, avrà delle conseguenze sulla salute psicofisica dei ragazzi e ragazze.
La navigazione in spazi virtuali sta sostituendo in maniera sempre più importante la relazione vis a vis, diminuendo così il confronto empatico tra pari, che risulta essere fondamentale per una crescita emozionale equilibrata.
 Più tempo gli adolescenti trascorrono sui dispositivi sociali, più alti livelli di depressione vengono segnalati“. Il problema è che “Non è ancora chiaro se l’uso dei social media porti a una maggiore depressione o se questi sintomi depressivi inducano le persone a cercare più i social media, il che potrebbe alimentare un circolo vizioso. Un recente studio multicentrico pubblicato su “Italian Journal of Pediatrics” ha evidenziato come in epoca pandemica, da marzo 2020 a marzo 2021, mentre gli accessi totali degli under 18 ai Pronto soccorso si sono quasi dimezzati (-48,2%), prevalentemente a causa della paura dei contagi, siano al contrario cresciuti dell’84% gli accessi per minori con patologie di interesse neuropsichiatrico. In particolare, sono aumentati addirittura del 147% gli accessi per ideazione suicidaria, seguiti da depressione (+115%) e disturbi della condotta alimentare (+78,4%)”. Un maggior tempo sui social porta ad un aumento dei rischi di isolarsi e quindi di diventare vulnerabili rispetto a comportamenti a rischio legati all’uso di sostanze e altre dipendenze.
Per evitare situazioni di isolamento è consigliata una attività sportiva, soprattutto ai 13-18 enni, che se praticata in modo regolare è in”(…) grado di alleviare la depressione in 6-12 settimane in chi ne era già stato colpito.

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