SECONDA CONFERENZE NAZIONALE ALCOL E TAVOLI TEMATICI

data di pubblicazione:

13 Maggio 2022

A distanza di 20 anni dalla prima Conferenza Nazionale, l’edizione del 2022 è stata pensata maggiormente come un momento di confronto tra i diversi soggetti inter istituzionali che si occupano di prevenzione, presa in carico e cura di persone con disturbi da uso di alcol.  Sul sito dell’Osservatorio permanente sui giovani e l’alcol  un articolo fa una sintesi della Conferenza, con riferimento anche ai risultati emersi dalle quattro aree tematiche in cui è stata suddivisa la conferenze: –  gli interventi di prevenzione in ambito scolastico e l’aggancio precoce dei vulnerabili; – alcol e guida; – la formazione degli operatori; – le reti curanti. Per quanto riguarda la scuola sono emerse sia le potenzialità di azione che la dispersione degli interventi di promozione della salute,  interventi che risultano molto diversi gli uni dagli altri, anche in funzione delle differenti esperienze nella pratica di vita scolastica.
La richiesta è stata quindi di concentrare gli interventi prevalentemente sulla presa in carico precoce e sull’utilizzo di strategie ispirate al modello delle life skills.
Sulla presa in carico precoce viene messo l’accento sul fatto che bisogna concentrarsi più sulla persona che sulla sostanza di consumo e “(,,,) non proponendo unicamente l’obiettivo dell’astensione dal bere problematico“.
Rispetto al tavolo su alcol e guida sono emersi dei dati relativi alla diminuzione “(…) drammatica dell’incidentalità (-31,3%) e della mortalità (-24,5%) sulle strade nel 2020 rispetto all’anno precedente, chiaramente influenzata dal blocco della mobilità durante il lockdown, la componente alcol-correlata degli incidenti tende a crescere: dall’8,7% del 2019 si passa al 9,2% del 2020″.
Altri dati emersi sono quelli che riguardano le categorie di persone fermate in stato di ebbrezza:  una di queste è rappresentata dai “(…) giovani conducenti tra 25 e 32 anni, nella fascia oraria notturna, durante la quale è stato elevato circa il 70% delle sanzioni”.
Per quanto riguarda il tavolo sulla formazione degli operatori è stato auspicata la creazione di una scuola di specializzazione in alcologia a livello nazionale, che sia in grado di integrarsi con i percorsi professionali e “(…) con competenze teoriche e cliniche aggiornate, e un miglioramento dei percorsi post-laurea, per dotare tutti gli operatori di strumenti di identificazione precoce e principi di trattamento”.
Dall’ultimo tavolo, le reti curanti, è stata “(,,,) ribadita l’importanza dei percorsi di riabilitazione residenziale, che restituiscono ai pazienti l’importanza delle relazioni familiari e non, ma che hanno anche bisogno di una definizione più precisa”. Il contributo dei professionisti della salute in questo incontro é stato spesso incentrato sui bisogni delle persone e sull’efficacia dei trattamenti, riportando la persona al centro dell’intervento.

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