PENSIERO DESIDERANTE E MANCATO AUTO-CONTROLLO NELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE

data di pubblicazione:

29 Febbraio 2016

cover201503bpIn un contributo ospitato sulla rivista Medicina delle dipendenze, Caselli e Spada affrontano il tema delle dipendenze patologiche dal punto di vista del mancato auto-controllo sugli impulsi. In estrema sintesi, secondo questa impostazione, il fallimento delle strategie cognitive d’auto-controllo è una componente centrale nelle dipendenze patologiche. Per comprendere la tesi sostenuta dai due autori, è necessario spiegare brevemente due concetti, il pensiero desiderante e l’ego depletion. Con pensiero desiderante, modalità di elaborazione dei propri desideri che si compone di prefigurazione immaginativa e di perseverazione verbale, Caselli e Spada intendono una strategia di risposta cognitiva al craving che, nel caso del soggetto con dipendenza patologica, si presenta alterata, perturbata rispetto a un’efficace modalità di auto-controllo, di gestione del desiderio. Inoltre, l’effetto del pensiero desiderante è di aumentare il sentimento di deprivazione, di frustrazione, rinforzando la condotta patologica. Tale concetto va inquadrato alla luce della teoria dell’ego depletion, secondo la quale le risorse per esercitare controllo sui processi automatizzati sono limitate, e tendono all’esaurimento. Tale processo di esaurimento energetico delle risorse e delle strategie individuali atte a resistere all’impulso è denominato ego depletion Ecco quindi che diventa comprensibile in che modo la teoria dell’ego depletion possa trovare applicazione rispetto alla concettualizzazione classica del craving e agli studi che mostrano l’importanza del controllo del craving nelle dipendenze patologiche.

Per Caselli e Spada: “Secondo questo modello gli individui possono essere abituati a selezionare strategie cognitive che ostacolano un esercizio efficace dell’autocontrollo o determinano un maggior carico cognitivo rendendo più rapido e sensibile il fenomeno dell’ego depletion. Una di queste strategie è il pensiero desiderante, una modalità di elaborazione delle informazioni connesse a un desiderio che attraverso le sue componenti (immaginativa e verbale) può favorire l’escalation dell’esperienza di craving e quindi rendere più complesso e faticoso l’esercizio dell’autocontrollo”. In tale prospettiva, il pensiero desiderante, quindi, può rappresentare un bersaglio per interventi terapeutici che mirino a riorganizzare le modalità di risposta cognitiva al desiderio e al craving dei soggetti con dipendenze patologiche. 

Caselli G., Spada M., 2015, Pensiero desiderante e autocontrollo nelle dipendenze patologiche, Medicina delle dipendenze, Marzo, V, 17, pp. 28-33.

Disponibile c/o CESDA.

Ti potrebbe interessare anche
Precedente
Successivo