RELAZIONE TRA SIGARETTE ELETTRONICHE E TABACCO NEGLI ADOLESCENTI – Risultati di uno studio

data di pubblicazione:

13 Ottobre 2015

jamaLe sigarette elettroniche favorirebbero la dipendenza dal tabacco negli adolescenti. Secondo un nuovo studio californiano che per primo ha esaminato la relazione tra e-cig e fumo di tabacco, gli adolescenti americani che utilizzano questo dispositivo sono più propensi a fumare tabacco e hanno minori probabilità di smettere.
La sigaretta elettronica è stata proposta sul mercato come un’alternativa meno nociva delle sigarette di tabacco, utile per i fumatori intenzionati a smettere. Invece, secondo questa indagine epidemiologia che ha coinvolto circa 40mila studenti delle scuole medie e superiori americane, che hanno partecipato al National Tobacco Survey nel 2011 e nel 2012, l’effetto sugli adolescenti sarebbe ben diverso.
L’analisi dei dati ha evidenziato che l’uso delle sigarette elettroniche tra gli studenti è raddoppiato nel corso di due anni, passando dal 3,1% del 2011 al 6,5% del 2012. L’e-cig è inoltre associata a maggiori probabilità di sperimentare il tabacco e di diventare fumatori abituali. Gli adolescenti che utilizzano entrambi i prodotti, infatti, fumano più sigarette di tabacco al giorno rispetto ai fumatori che non usano l’e-cig.
I dati, inoltre, evidenziano che gli adolescenti che utilizzano tutti e due i tipi di sigaretta hanno minori probabilità di astenersi dal fumo negli ultimi 30 giorni, 6 mesi e nell’ultimo anno. Allo stesso modo, chi utilizza entrambi i prodotti è più intenzionato a smettere di fumare entro un anno. Ne deriva, commentano i ricercatori, che l’uso della sigaretta elettronica non scoraggia l’uso del tabacco ma, anzi, può favorirne la sperimentazione. In Unione Europea, a tutela della salute dei cittadini, è stata da poco adottata una nuova direttiva che regolamenta anche la commercializzazione delle sigarette elettroniche contenenti nicotina.

Electronic Cigarettes and Conventional Cigarette Use Among US Adolescents
Dutra L. M., Glantz S. A.
JAMA Pediatrics, 2014
ABSTRACT ARTICOLO

Ti potrebbe interessare anche
Precedente
Successivo