GIOVANI E FUMO – Risultati di uno studio americano volto a disincentivare il fumo tra i giovani

data di pubblicazione:

29 Settembre 2015

fumoUno studio americano ha calcolato quali sono le misure più efficaci per disincentivare i giovani all’iniziazione al fumo.
Prezzi sempre più alti, immagini orribili sui pacchetti, messaggi che senza un minimo di tatto spiegano gli effetti nefasti del fumo, loghi del produttore sempre meno in vista. E poi le leggi che lo vietano nei luoghi pubblici e in quelli di lavoro.
Secondo uno studio pubblicato su JAMA Pediatrics, queste misure sono estremamente efficaci.
In particolare, la leva che sembra più efficace – almeno nei confronti dei ragazzi – non è quella del prezzo (che si colloca al secondo posto), ma quella dell’adozione di leggi sul divieto di fumo nei posti di lavoro.

Può apparire strano, ma è così secondo i dati raccolti dai ricercatori della University of California San Francisco, che hanno seguito oltre 4.000 giovani dal dal 1997 in poi; un periodo in cui molto si sono intensificate le norme anti-fumo.
I ricercatori, in particolare, hanno scoperto che un ambiente di lavoro privo di fumo al 100 per cento abbassa le probabilità che i giovani comincino a fumare di un terzo. Mentre, i giovani che vivono in aree in cui sono stati applicati divieti di fumo nei bar hanno mostrato un ​​20 per cento di probabilità in meno di iniziare a fumare.

Non è chiaro perché i giovani siano meno attratti dal fumo quando questo è proibito nei posti di lavoro, visto che in genere l’età in cui si inizia a fumare è ben precedente rispetto all’inizio della vita lavorativa. È probabile, spiegano però i ricercatori, che il divieto di fumo nei posti di lavoro sia un forte determinante nella percezione sociale di questo comportamento: in particolare favorisce la diffusione di un’immagine del fumo come fenomeno scarsamente accettato sul piano sociale.

Se il divieto sui posti di lavoro è la regina della misure antifumo, efficace, però, resta anche la leva del prezzo: i ricercatori hanno osservato che ogni aumento delle tasse di 10 centesimi è stato seguito da un calo del 3 per cento nelle probabilità di iniziare a fumare.

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