IL CONSUMO DI BEVANDE ALCOLICHE DEI GIOVANI IN ITALIA DAL 2000 AD OGGI

data di pubblicazione:

22 Agosto 2015

giovani_e_alcoolCala il consumo di alcol tra i giovani e si fa sempre più occasionale. In lieve calo anche il binge drinking e gli eccessi.
Negli ultimi 15 anni il consumo di alcol tra adolescenti e giovani adulti ha fatto registrare un calo. Lo rivela uno studio promosso dall’Osservatorio permanente giovani e alcool (Opga) e realizzato dall’Istituto di Fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr), che ha preso in esame le evidenze emerse dall’analisi, allargata agli ultimi 15 anni, delle principali survey epidemiologiche nazionali sul consumo di alcol tra i giovani. Il report, presentato il 9 luglio a Roma durante l’incontro “Il consumo di bevande alcoliche dei giovani in Italia dal 2000 ad oggi“, ha tracciato la diffusione dei consumi di bevande alcoliche nella popolazione giovanile, l’impatto dei consumi a rischio e le caratteristiche del consumo e dell’abuso giovanile.

Complessivamente si osserva una riduzione dei consumi di bevande alcoliche sia recenti (riferiti all’ultimo anno) che correnti (ultimi 3 mesi/ultimo mese/ultima settimana).
Per Espad Italia, ad esempio, il consumo “recente”di alcool tra gli studenti 15-19enni, pur molto diffuso, mostra una trend decrescente tra i minorenni. Dal 2002, la riduzione annua è dello 0,7% per i maschi e dal 2004 è dell’1,3% per le femmine. Mentre Multiscopo-Istat registra, dal 2005, tra gli under 18 una diminuzione del 4% annuo per le femmine e del 3% annuo per i maschi. Nelle altre classi di età si osserva una lieve diminuzione solo nel genere maschile (-0,8% 18-24enni; -0,6% 25-34enni).

Anche sul cosiddetto “consumo corrente” si osserva una complessiva diminuzione dei consumatori. Secondo Doxa-Opga, dal 2005 al 2010 c’è stata una riduzione significativa tra i 25 ed i 34 anni dell’uso di alcool riferito agli ultimi 3 mesi, e secondo Hbsc dal 2006 si registra la diminuzione di maschi e femmine 15enni che hanno riferito di aver bevuto nell’ultima settimana.

Ecco quindi l’identikit dei bevitori: prevalentemente maschi, la maggioranza dei quai tra i 25-34enni. Tra i 15-17enni ci sono meno consumatori rispetto alle classi di età maggiori. Bevono in modo occasionale, visto che tutte le ricerche evidenziano una diminuzione del consumo abituale, e consumano meno birra e vino rispetto al passato, una scelta che tra i maggiorenni si accompagna a un leggero aumento degli aperitivi alcolici e dei superalcolici. Secondo una dele survey analizzate (Espad Italia) aumenta tra i 15-19enni la tendenza a bere in più posti nello stesso giorno e, nello specifico, in case private ed esercizi pubblici. Diminuiscono gli adolescenti che bevono solo in spazi aperti.

Inoltre, come emerge dalla ricerca Doxa-Opga, è calato tra il 2005 e il 2010 il consumo di alcol durante i pasti, in particolare quello di birra ai pasti diminuisce tra i 15-34enni, quello del vino per i 25-34enni.

Gli studi anaizzati hanno fornito informazioni interessanti sul bere eccesivo (con e senza ubriacatura), sull’intossicazione alcolica e sul binge drinking. Secondo Doxa-Opga, ubriachezza ed ebrezza aumentano tra i 25-34 anni, ma la fascia più coinvolta rimane quella tra i 18 ed i 24 anni, aspetto quest’ultimo che richiede particolare attenzione. Lo studio Hbsc mostra una lieve diminuzione tra il 2006 e il 2010 dei 15enni che hanno avuto esperienza di ubriachezza almeno due volte nella vita, sia tra i maschi che tra le femmine. Diminuisce anche la prevalenza di giovani che dichiarano episodi di binge drinking.

Secondo i dati Multiscopo-Istat, i giovani che hanno riferito almeno un episodio nell’anno hanno registrato, nel periodo 2005-2012, una significativa riduzione percentuale annua del 9,8% tra le 15-17enni e dell’1,9% tra i maschi 18-24enni.
Infine, secondo i dati Espad Italia, per le minorenni ad un aumento fino al 2007 del 3,3% medio annuo è seguita una diminuzione annua del 2,6% fino al 2013. In lieve diminuzione dal 2002 anche la prevalenza di questi episodi tra i maschi maggiorenni, dello 0,8% medio annuo.

Dato importante, aumenta invece la consapevolezza del rischio di guidare dopo aver assunto bevande alcoliche, sia pure un solo bicchiere di vino o birra. Per Espad Italia gli incidenti alla guida di scooter/auto a causa dell’alcool consumato è diminuito del 4,2% medio annuo per i ragazzi sotto i 18 anni e del 6,1% tra quelli più grandi, mentre tra le femmine del 9,9% per le minorenni e del 7,9% tra le maggiorenni.

«Questi risultati, se da una parte sono indicativi di una progressiva presa di coscienza della necessità di un bere responsabile, dall’altra impongono ai policy makers di adottare un approccio bio-psico-sociale piuttosto che tradizionalmente sanitario non solo sul piano interpretativo dei fenomeni alcoolrelati ma soprattutto sul piano delle implicazioni di policy e di prevenzione», commenta Enrico Tempesta, Presidente dell’Osservatorio permanente sui giovani e l’alcol. «Infatti, oltre alla necessità di implementare una educazione al bere responsabile, diviene urgente adottare quelle misure di intervento precoce nel disagio giovanile dove la vulnerabilità individuale psico-biologica e sociale rappresenta l’apripista non solo a comportamenti a rischio alcool, ma anche a quelli collegati alla droga e al gioco d’azzardo».

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