YOUNGLE: UNA PIATTAFORMA DI CONSULENZA ONLINE PER GLI ADOLESCENTI (1a PARTE)

data di pubblicazione:

2 Aprile 2015

socialnetskills1Il 26 e 27 marzo si è tenuto a Firenze un rilevante convegno, “Social-net skills”, per fare il punto sui tre anni del progetto nazionale, finanziato dal Ministero della Salute, che ha dato vita alla piattaforma di consulenze online “Youngle”. Fra le tre città che hanno dato inizio al progetto, vi è Firenze, che ha ospitato la due giorni di bilancio del progetto. Di seguito, vengono sintetizzati i principali interventi e gli elementi di maggiore interesse emersi durante la prima giornata del convegno.

Stefano Alamanno, referente di Youngle per il comune di Firenze, ha descritto le fasi principali del progetto Youngle, che è iniziato nel 2012, con un finanziamento del Ministero della salute, con l’obiettivo di diventare la prima piattaforma online di aiuto e consulenza per giovani. Nel corso di tre anni, il progetto ha progressivamente ampliato il proprio raggio d’azione territoriale, poiché alle tre città di partenza, se ne sono aggiunte altre quattro. Ovviamente, il progetto ha investito molto sul piano della comunicazione, con servizi televisivi ospitati nelle trasmissioni “Raigulp” e “Presa diretta”. Anche le modalità di reclutamento degli operatori-peer sono state selezionate con cura, ricorrendo a esperti della comunicazione e ad apposite campagne promozionali online e di tipo più tradizionale (servizi fotografici, volantini, articoli su giornali ecc.) Le aree tematiche al centro delle consulenze e delle richieste d’aiuto sono state principalmente problemi relazionali, identità, sessualità, uso di sostanze, propositi suicidari e di auto-lesionismo, anche se ogni Yougle locale ha approfondito, in base ovviamente alle richieste dell’utenza, alcune tematiche. I referenti di Youngle hanno anche partecipato a un progetto europeo, dove Youngle è stata citata come esperienza-pilota di grande interesse sotto il profilo delle nuove possibilità di counseling online con gli adolescenti. La formazione su più livelli ha rivestito una grande importanza durante i tre anni di vita del progetto, e si è realizzata attraverso momenti seminariali e confronti con esperti che hanno visto coinvolti tanto gli operatori che i peer.

Quali sono gli elementi di spicco che hanno caratterizzato l’esperienza del progetto? L’elemento di maggiore innovazione di Youngle consiste nel fornire un servizio di consulenza e di supporto online, rivolto ai giovani, cui rispondono altri giovani, che grazie a una formazione apposita e alla possibilità di aiuto in tempo reale da parte di psicologi, gestiscono direttamente le chat con gli utenti. Dal punto di vista metodologico, Youngle all’inizio era stato pensato per funzionare attraverso vari strumenti e piattaforme, il sito, la pagina Facebook, il servizio di messaggistica What’s up, un canale tematico su Youtube, ma di fatto le piattaforme utilizzate per le chat sono state esclusivamente Facebook e What’s up.  L’uso di Facebook ha però rappresentato un problema dal punto di vista della tutela effettiva dei dati personali e dei dati sensibili degli utenti (essendo tutto ciò è contenuto nel social network di proprietà della stessa Facebook), per questo recentemente il servizio ha sviluppato un’applicazione apposita. L’applicazione di Youngle consentirà a breve, come vantaggio principale, di gestire in modo efficace e sicuro la privacy degli utenti, rispetto quindi a tutti i dati personali e sensibili raccolti. Inoltre permetterà un trattamento dei dati aggregati più semplice per gli amministratori, che potranno così eleborare e analizzare le aree tematiche raccolte. Per permettere un uso il più diffuso e semplice possibile, l’applicazione funzionerà su tutti i dispositivi digitali, dal pc al portatile, dal tablet allo smartphone.

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