ISS: LE E-CIGARETTES NON SONO INNOCUE, NECESSARIO IL RIGORE DELL'OMS

data di pubblicazione:

4 Settembre 2014

sigaretta elettronicaCosì in una nota Walter Ricciardi commenta la posizione dell’Oncologo Umberto Veronesi, che difende l’uso delle sigarette elettroniche, in quanto “meno rischiose delle sigarette tradizionali”. Il commissario straordinario dell’Iss rimarca la scarsezza di prove scientifiche del fatto che le e-cig aiutino a smettere di fumare e la presenza di sostanze tossiche. In un recente Report l’OMS mette in luce i potenziali rischi di questi dispositivi.
Le evidenze scientifiche che le e-cig facciano smettere di fumare sono ancora limitatissime”, ha affermato in una nota stampa di ieri Walter Ricciardi, Commissario straordinario del’Istituto Superiore di Sanità (ISS); inoltre “vi è già una buona evidenza scientifica (proveniente anche dagli studi del nostro Istituto Superiore di Sanità) che le e-cig rilascino nell’ambiente emissioni di diverse sostanze tossiche”, prosegue Ricciardi, tra cui “particelle ultrasottili, glicol propilene, nitrosamine tabacco-specifiche, nicotina, composti organici volatili (VOC), carcinogeni e tossine, incluso benzene, piombo, nickel ed altri”.
In tal senso, secondo Ricciardi, “l’indicazione dell’OMS ad evitare l’uso delle e-cig negli spazi chiusi e nei luoghi pubblici è finalizzata proprio a prevenire un’esposizione significativa a queste sostanze”. Dunque, l’ISS “supporta l’approccio rigoroso dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in materia di sigarette elettroniche”, evidenziando i potenziali rischi legati all’uso delle e-cigarettes e la necessità di una rigorosa regolamentazione basata sull’evidenza scientifica. Inoltre, in base ai dati dell’Istituto, “il 25% degli utilizzatori di sigarette elettroniche non ha modificato le sue abitudini (quindi ha incrementato il consumo di nicotina) e il 12% ha iniziato a fumare (prima non era fumatore)”.
In particolare, nella nota, il Professor Ricciardi fa riferimento, fornendo una replica, alla posizione di Umberto Veronesi: quest’ultimo, in un suo articolo di sabato 30 agosto su La Repubblica.it, difende l’utilizzo delle e-cigarettes, illustrando che sono meno rischiose delle sigarette tradizionali. Umberto Veronesi, insieme a Riccardo Polosa, Umberto Tirelli ed altri 50 scienziati, è firmatario di una nota rivolta all’OMS per ricordare che parificare le e-cig alle sigarette convenzionali rischia di inviare un messaggio erroneo ai fumatori. A questa lettera hanno replicato 129 scienziati (tra cui Ricciardi), supportando l’OMS.
Su La Repubblica.it, Veronesi afferma che “se per ipotesi tutti i fumatori di sigarette tradizionali passassero alla sigaretta senza tabacco si otterrebbe a breve una riduzione drastica del cancro polmonare, che nel tempo diventerebbe una malattia rara”; inoltre rifacendosi ad un editoriale su Nature di Daniel Sarewitz (Direttore del Consortium for Science, Policy and Outcomes dell’Arizona State University), l’Oncologo sottolinea che “c’è una sproporzione enorme tra un’ipotesi di rischio collaterale e la certezza di provocare un cancro del polmone”.
Altra dichiarazione di Veronesi riguarda il fatto che “la sigaretta elettronica è invisa alle multinazionali del tabacco e ai produttori”, punto su cui non concorda Walter Ricciardi, secondo il quale “emerge invece con sempre maggiore evidenza che queste (le multinazionali) stiano aggiungendo le e-cig ai prodotti da esse commercializzati o, addirittura, che stiano cercando di acquisire imprese produttrici di e-cig”.

Fonte: Quotidiano Sanità

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