IL DOLORE DEI CARCERATI STA SCRITTO NEI TATUAGGI

data di pubblicazione:

3 Febbraio 2014

tatuaggiCome diari i corpi dei detenuti raccontano vite, errori e speranze. I detenuti si spogliano e si raccontano attraverso i loro tatuaggi in un reportage fotografico realizzato nel Carcere di Bollate, carcere modello, che prevede programmi intensi di attività, poche ore trascorse in cella, luogo in cui il sovraffollamento, ovunque straripante, è arginato.

Nel mondo criminale i tatuaggi sono di due tipi: quelli che descrivono un fatto biografico, qualcosa che è accaduto a te, al tuo uomo, alla tua donna, ai tuoi figli; e quelli che rappresentano i segni della doppia strumentalità, la prima convogliata all’interno per sancire un legame di appartenenza/solidarietà, la seconda volta all’esterno per comunicare agli altri. Le immagini e i racconti delle storie sono state pubblicate su Sette, Magazine del Corriere della Sera 1 Gennaio 2014.

IL DOLORE DEI CARCERATI STA SCRITTO NEI TATUAGGI Viaggio nel carcere modello di Bollate con una chiave di lettura inedita Andrea Galli e Gianni Santucci Pubblicato su: Sette, Magazine del Corriere della Sera 1 Gennaio 2014

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