IL METALFENIDATO COME TERAPIA SOSTITUTIVA DELLA COCAINA?

data di pubblicazione:

14 Settembre 2015

images.duckduckgo.comL’uso di cocaina continua a rappresentare un notevole problema di salute pubblica, non essendo a oggi disponibili terapie farmacologiche di comprovata efficacia contro la dipendenza da cocaina. Un approccio potenzialmente interessante potrebbe essere la terapia sostitutiva, alla pari di quanto avviene da tempo per sostanze quali gli oppiacei e il tabacco. Le terapie sostitutive che si basano sulla somministrazione di farmaci a lungo effetto dovrebbero normalizzare le anomalie, a livello neurochimico e comportamentale, risultanti dall’uso cronico di cocaina. Un farmaco sostitutivo potenziale della cocaina potrebbe essere il metalfenidato, uno stimolante che possiede alcune proprietà farmacologiche simili a quelle della cocaina, noto in particolare per essere usato per la cura dell’ADHD (Disturbo di iperattività e del deficit dell’attenzione). Gli autori dello studio hanno effettuato una review su MEDLINE su studi che hanno usato il metalfenidato in pazienti con problemi di abuso/dipendenza da cocaina. In sintesi, la review ha mostrato che il matalfenidato, come la cocaina, incrementa la dopamina sinaptica, attraverso l’inibizione della ricaptazione della dopamina. Anche gli effetti soggettivi delle due sostanze appaiono abbastanza simili. Il matalfenidato è stato perciò somministrato in alcune ricerche sperimentali come sostituto della cocaina in studi di laboratorio, sia in animali che in soggetti umani. Quando il metalfenidato è stato assunto in via orale in dosi terapeutiche, il suo potenziale d’abuso appare basso. Se alcuni studi hanno mostrato risultati interessanti, in generale la letteratura e specialmente i risultati di studi clinici randomizzati sono deludenti e non portano a conclusioni incoraggianti in merito all’uso di metalfenidato come sostituto della dipendenza da cocaina in pazienti che non presentano al contempo ADHD. In conclusione, la review non ha mostrato risultati incoraggianti: tuttavia, è ipotizzabile che ciò in parte sia spiegabile con limiti delle ricerche stesse, ad esempio a livello di dosaggio, di durata del trattamento o di ampiezza del campione.

Dursteler KM et alter, 2015, Clinical potential of methylphenidate in the treatment of cocaine addiction: a review of the current evidence, Substance Abuse Rehabilitation, June, 6,  doi: 10.2147/SAR.S50807. eCollection 2015.

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