FARMACI PER L'ALCOLISMO NELLA DONNA

data di pubblicazione:

6 Febbraio 2015

MDDCon l’articolo di Agabio et alter sui farmaci per l’alcolismo nella donna, si conclude la rassegna dei contributi del numero monografico di Medicina delle dipendenze dedicato alla medicina di genere. L’articolo fa il punto della situazione rispetto agli studi sull’efficacia dei principali farmaci utilizzati per il trattamento dell’alcolismo. Sebbene l’analisi delle differenze di genere nelle dipendenze cominci a essere studiata con maggiore attenzione del passato, sono ancora molto pochi gli studi che valutano in maniera accurata le specificità di genere nei vari aspetti implicati nella dipendenza da sostanze psicoattive.

Non fanno eccezione gli studi sulle risposte ai farmaci più usati nelle terapie di contrasto all’alcolismo: se si calcola che circa 1/3 degli alcolisti è costituito da donne, la proporzione di donne incluse nelle ricerche sulle terapie farmacologiche contro l’alcolismo è in media molto minore. Ciò rappresenta un limite notevole, tenuto conto che la ricerca sull’alcolismo ha mostrato interessanti differenze di genere. In generale, tali differenze sono riconducibili ad aspetti neuro-biologici, genetici, ma anche ai meccanismi fisiologici e metabolici, che fanno sì che gli effetti dell’alcol siano in parte diversi per uomini e donne. Se quindi il genere si rivela essere un’importante variabile per l’analisi della dipendenza da alcol, è ipotizzabile che anche nella risposta ai farmaci, così come nel loro dosaggio, il genere possa fornire significative informazioni.

Tornando alla metanalisi sui farmaci approvati per il trattamento dell’alcolismo, solo nel caso di acamprosato, naltrexone, nalmefene e GHB la percentuale di donne reclutate negli studi si approssima alla reale frequenza di donne alcoliste. Per l’acamprosato, mentre vi sono risultati discordanti sulla sua efficacia, non si registrano differenze di genere significative nella farmocinetica. Per il naltrexone, che agisce come blocco dei ricettori degli oppiodi all’origine, in parte, degli effetti gratificanti dell’alcol, la metanalisi mostra risultati piuttosto discordanti rispetto a possibili differenze di genere negli effetti della somministrazione del farmaco a donne e a uomini. Nel caso del nalmefene, farmaco con meccanismo d’azione simile al naltrexone, mancano informazioni attendibili sulle differenze di genere e vi sono risultati discordanti sulla sua efficacia nella riduzione del consumo di alcol.

Nelle conclusioni, gli autori sostengono prima di tutto che per il trattamento dell’alcolismo e delle crisi d’astinenza da alcol le donne ricevono terapie farmacologiche testate soprattutto su pazienti maschi. Dal punto di vista delle limitate evidenze cliniche attualmente disponibili, i farmaci di prima scelta per l’alcolismo nelle donne dovrebbero essere l’acamprosato e il naltrexone, mentre per il trattamento delle crisi d’astinenza sono consigliabili le benzodiazepine. Inoltre, le donne alcoliste in trattamento dovrebbero essere informate che l’efficacia di tali farmaci dipende anche dalle varie fasi della loro vita. Rispetto alla posologia, a causa di fattori fisiologici e genetici, è consigliabile che le donne ricevano, almeno all’inizio del trattamento, dosi dei farmaci inferiori a quelle maschili.

Agabio R. et alter, 2014, L’efficacia dei farmaci per l’alcolismo nella donna, Medicina delle dipendenze, IV, 16, pp. 30-40.

Disponibile c/o CESDA.

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