ALCOL, FUMO E CAFFÈ: GIOVANISSIMI DIPENDENTI

data di pubblicazione:

17 Marzo 2014

Bevi con la testaDall’analisi dei capelli di quasi 900 ragazzi fiorentini tra i 13 e i 15 anni una ricerca svela che il 18% di loro beve con una certa regolarità alcol.
Vanno ancora alle medie ma hanno familiarità con alcol, tabacco e caffeina. Dall’analisi dei capelli di quasi 900 ragazzi fiorentini tra i 13 e i 15 anni una ricerca svela che il 18% di loro beve con una certa regolarità alcol (e circa il 3% ne fa un consumo eccessivo), oltre il 43% assume caffeina (in maniera elevata per il 21%). Il consumo di tabacco riguarda un ragazzo su quattro (i fumatori cosiddetti pesanti sono il 17%). Lo studio è stato finanziato dal dipartimento politiche antidroga presso la Presidenza del Consiglio e condotto da Elisabetta Bertol, ordinario di tossicologia forense dell’Università di Firenze.

Lo studio – Dai dati emerge uno spaccato per classi di età e per genere e un focus relativo al consumo multiplo, si scopre così che nell’intero campione, 38 giovanissimi (quasi il 5%) sono forti consumatori di caffeina e nicotina, 17 (circa il 2%) di alcol e caffeina, 10 di alcol e nicotina. Quattro studenti (lo 0,5%) risultano forti consumatori di alcol, caffeina e nicotina. I partecipanti alla ricerca, autorizzati dai propri genitori, hanno dato ai ricercatori una ciocca dei loro capelli che è stata poi analizzata con strumentazione di alta tecnologia. Ognuno dei ragazzi ha poi riempito un questionario che, pur salvaguardando l’anonimato, ha consentito ai ricercatori di correlare le informazioni. «Il dato più preoccupante – dice Bertol – è che molti ragazzi non si rendono conto di cosa bevono. Sono inconsapevoli degli effetti che comporta l’abuso di caffeina ad esempio: un caffè all’americana vale almeno tre caffè espresso, per quantità di caffeina che contiene. Così come non si rendono conto dei pericoli legati all’alcol se alle feste di noti licei fiorentini ci sono ragazzi che vanno in coma etilico, come raccontano recenti fatti di cronaca».
«NECESSARIA UNA CAMPAGNA DI PREVENZIONE» – Continua la professoressa: «L’indagine richiama la necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi e di portare avanti nuove campagne di prevenzione. Credo serva chiedere alle istituzioni rendere esplicita l’informazione anche sulle bevande che contengono caffeina come avviene peraltro per il tabacco e l’alcol».
La ricerca si è svolta grazie alla collaborazione del Comune di Firenze e alla onlus Generazione Contatti, promotrice del progetto “Bevi con la testa”. Un gruppo di studenti ha creato per l’iniziativa un logo ad hoc che è stato stampato sulle magliette distribuite a tutti i partecipanti.

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